Zverev: «I direttori dei tornei vogliono che Sinner e Alcaraz vadano sempre in finale, questo deve cambiare»
«Le superfici sono uguale ovunque: erba, cemento e terra battuta». Lo aveva detto anche Federer

Roma 14/05/2019 - Internazionali BNL d'Italia / foto Antonietta Baldassarre/Insidefoto/Image Sport nella foto: Alexander Zverev
Dopo aver battuto il n.76 del mondo nel secondo turno al Master 1000 di Shanghai, Zverev si è interrogato sul perché le superfici nel tennis ormai siano pressocché tutte simili. Specie parlando di velocità della palla e quindi rimbalzi. Prima – cosa che ha denunciato in qualche modo anche Federer giorni fa – non era possibile giocare allo stesso modo tatticamente su erba, cemento e terra rossa. Ora invece sembra tutto più standardizzato, forse per motivi di spettacolarizzazione. Ne parla L’Equipe.
Zverev: «Odio quando la velocità dei campi è la stessa dappertutto»
«Odio quando la velocità dei campi è la stessa ovunque. So che i direttori dei tornei stanno andando in questa direzione perché, ovviamente, vogliono che Sinner e Alcaraz abbiano successo in ogni torneo… Abbiamo sempre avuto superfici diverse: non si poteva giocare lo stesso tennis allo stesso modo su erba, cemento e terra battuta. Oggi, si può giocare quasi allo stesso modo su ogni superficie.»
A fine settembre – riporta il quotidiano francese – durante la sua Laver Cup, anche Roger Federer aveva espresso un’opinione simile nel podcast dell’ex numero 1 del mondo Andy Roddick, dicendo:
«Ora tutti giocano allo stesso modo perché la velocità della palla e del campo sono state impostate in modo che siano le stesse ogni settimana. Questo avvantaggia coloro che hanno bisogno di colpi vincenti straordinari per battere Sinner, mentre se il campo è veloce, possono piazzare qualche colpo al momento giusto e vincere. I direttori del torneo stanno facendo in modo che Sinner e Alcaraz arrivino in finale. Questo deve cambiare. Quello che vorremmo vedere è Alcaraz e Sinner sfidarsi sia su campi velocissimi che su campi lentissimi, e poi vedere cosa succede.