I problemi fisici di Sinner possono cambiare il tennis, i tornei pensano a riorganizzarsi (Libero)

"Djokovic che vomita sulla linea di fondo, Rune che teme una morte in campo. Il tennis ora si pone degli interrogativi: si potrebbe introdurre nel gioco una pausa di 10 minuti prima del set decisivo"

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Italy's Jannik Sinner (L) is helped by a medical trainer during his men's singles match against Netherlands' Tallon Griekspoor (not pictured) at the Shanghai Masters tennis tournament in Shanghai on October 6, 2025. (Photo by Hector RETAMAL / AFP)

La “fragilità” di Jannik Sinner e la questione dei tornei insostenibili (a Shanghai addirittura si gioca con il 90% di umidità, come raccontato da Bertolucci perfettamente ndr) ritorna a tenere banco. Ne parla Libero, che analizza la questione in merito al fatto che proprio per difendere lo spettacolo di questo sport e per proteggere gli atleti (il n.2 del mondo in questo caso ma anche Djokovic, ma anche tutti gli altri aggiungeremmo) qualcosa nell’organizzazione dei tornei stessi potrebbe finalmente smuoversi.

Sinner, con i suoi infortuni potrebbe dare una mano ai tornei affinché diventino sostenibili fisicamente (Libero)

Scrive così Libero:

“Sinner marmorizzato dai crampi, Djokovic a pezzi che vomita sulla riga di fondo, Rune che teme una morte in campo e tanti altri giocatori in preda difficoltà fisiche sempre più inattese. Scene che non avremmo mai voluto vedere, a Shanghai. Ma che si stanno ripetendo con una continuità impressionante durante l’intera stagione tennistica. […] Il tennis si pone degli interrogativi e cerca di comprendere se il continuo giocare e viaggiare, allenarsi e ripartire, vincere e perdere di questi protagonisti fra un torneo e l’altro, sia perfezionabile. […]

Sotto accusa, ovviamente, il clima che ha mietuto vittime in Cina, e Sinner ne sa qualcosa, ma anche in altri tornei nel mondo. La questione è annosa e da tempo molti giocatori si sono fatti sindacalisti su questo tema, Nole Djokovic lo è da tempo. Al vaglio alcune possibili soluzione: un calendario di eventi riscritto e organizzato meglio per non tirare il collo ai tennisti, ok. Ma, soprattutto, si stanno studiando modifiche da apportare durante il gioco, ad esempio introdurre la pausa di dieci minuti dopo due set di gioco se la partita è in parità e si va al terzo. Si fa già nei circuiti Wta, ovvero fra le ragazze, e la cosa è certamente consigliabile quando si gioca con un’umidità dell’85 per cento come è capitato a Shanghai ei gradi sul cemento sono 40.

Altra idea è quella di allungare il tempo fra un punto e l’altro. Attualmente è di 25 secondi, pochi per ragazzi che agonizzano e avrebbero bisogno di più tempo per riprendere fiato. Una regola da cambiare è quella che impedisce il medical time-out in caso di crampi: Sinner è stato colpito da questo problema ma non ha potuto interrompere la partita e chiamare il fisioterapista nel match perso contro Griekspoor. Cambiamenti che potrebbero essere vagliati e proposti già durante le Finals di Torino, a novembre. Prima si giocherà in Arabia Saudita il Six Kings Slam, l’esibizione da sei milioni di dollari per il vincitore.

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