Sinner: «Non penso alle statistiche durante la partita. Si gioca troppo? Se vuoi giocare, giochi; sennò ti prendi una pausa»
In conferenza a Shanghai: «Ogni partita è un’occasione per provare cose nuove. 21 palle break salvate su 26? Cerco di fare la scelta migliore in quel momento»

Db Torino 14/11/2024 - Atp Finals / Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Jannik Sinner
Reduce dal trionfo all’Atp 500 di Pechino, Jannik Sinner è già volato a Shanghai per disputare il penultimo Masters 1000 stagionale, dove ai nastri di partenza si presenta vestendo i panni del campione in carica del torneo. Alla vigilia del debutto, il 24enne altoatesino è intervenuto in conferenza stampa per parlare del suo momento soffermandosi anche su recente passato e prossimo futuro.
Le parole di Jannik Sinner
«È bello essere di nuovo qui», ha esordito l’azzurro. «Shanghai è un torneo speciale, l’ultimo appuntamento asiatico dell’anno, e sono felice di giocare davanti ai tifosi di questa città. Le condizioni sono molto diverse rispetto a Pechino, ho avuto soltanto un allenamento per abituarmi, quindi sarà una sfida dura fin da subito, ma è anche il bello del nostro sport: accettare l’imprevisto e provare a dare il massimo sin dal primo turno», ha aggiunto.
Facendo un passo indietro verso Pechino, emerge che Jannik ha salvato 21 palle break su 26 dimostrandosi glaciale nei momenti decisivi: «Non penso a queste statistiche durante la partita. Cerco soltanto di fare la scelta migliore in quel momento. A volte riesce, a volte sbagli, ed è normale. La cosa importante è accettare l’errore e continuare a spingere, provando sempre a mettersi nelle condizioni di scegliere bene sotto pressione».
Proprio nella capitale cinese, l’azzurro aveva accusato qualche problemino fisico: «Adesso Sto bene. L’avevo già detto prima della finale, ero pronto. Qui a Shanghai il clima è diverso, più umido e più caldo. Ho bisogno di un giorno per recuperare, ascoltare il corpo e prepararmi al primo turno. Sarà difficile, come sempre nelle prime partite, ma ho grande voglia di giocare».
Sugli accorgimenti apportati al suo gioco (per cercare di rilanciarsi nella rivalità con Alcaraz dopo la batosta allo Us Open): «Non sono l’unico, ogni giocatore cerca di migliorare. Non si tratta di rivoluzioni, ma di piccoli aggiustamenti per diventare più completo. Alcuni colpi hanno funzionato meglio rispetto ai mesi scorsi, altri possiamo ancora perfezionarli. È un processo continuo: ogni partita è un’occasione per provare cose nuove, e per questo cerco di giocare il più possibile».
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Infine, il passaggio sul tema calendario “troppo fitto” di impegni: «Lamentele dei colleghi? Non voglio criticare. Ognuno ha la possibilità di scegliere, io l’ho fatto anche l’anno scorso saltando alcuni tornei. Il calendario è questo: se vuoi giocare, giochi; altrimenti ti prendi un periodo di pausa. La chiave è capire quali siano le priorità personali».