Rakitic: «Ronaldo nel 2019 mi chiamò “vieni con noi alla Juve”, è il rimpianto della mia carriera»

Alla Gazzetta: «Io ho grande ammirazione per il calcio italiano e il vostro stile di vita, poi sono il primo fan di Gattuso che lo scorso anno mi ha allenato all’Hajduk».

Rakitic

Mg Budapest (Ungheria) 31/05/2023 - finale Europa League / Siviglia-Roma / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Ivan Rakitic

Ivan Rakitic, oggi lunga intervista alla Gazzetta dello Sport in cui ha raccontato il suo primo ricordo di Modric

«Me lo ricordo bene. Primo marzo 2006, amichevole Croazia-Argentina a Basilea. Io giocavo per il Basilea e valutavo già il cambio di federazione. Andai allo stadio con i biglietti del club, Luka quel giorno esordiva in nazionale e la gente mi diceva ‘guarda che puoi giocare con lui’…». 

Una spiegazione da esperto: come è possibile che Modric a 40 anni sia il giocatore più importante del Milan? 

«Bisogna capire che Luka è totalmente diverso dagli altri per il suo modo di vivere e lavorare. Il calcio oggi è più giovane che in passato, ma dà la possibilità a chi lavora molto bene – solo a chi lavora molto bene – di prolungare la carriera. A Luka piace la sua professione, lui vive per il calcio e fa tutto bene». 

Per anni si è letto di Rakitic alla Juve. Che cosa c’è stato? 

Non ha mai calcato i campi della Serie A ma, a sentire quello che ha raccontato alla Gazzetta dello Sport, ci sarebbe andato vicino in più di un’occasione: «Cristiano Ronaldo nel 2019 mi chiamò per dirmi ‘vieni con noi alla Juve‘. E vi dico la verità, mi sarebbe piaciuto giocare in Italia, è il rimpianto della mia carriera. Io ho grande ammirazione per il calcio italiano e il vostro stile di vita, poi sono il primo fan di Gattuso, che lo scorso anno mi ha allenato all’Hajduk».

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Ivan Rakitic il 27 gennaio 2011 era in un albergo in Spagna. Stava per firmare con il Siviglia, quando chiamò una grande squadra: «Ivan, ti vogliamo, abbiamo un aereo privato pronto per te». Rakitic ci pensò e disse al fratello: «Non vado, ho dato la mia parola al presidente del Siviglia. E poi la vedi quella cameriera? La sposerò». La cameriera si chiamava (e si chiama) Raquel. Rakitic non le aveva ancora chiesto di uscire ma chi sia oggi la madre delle sue figlie, lo avete già capito. Con Modric è andata un po’ diversamente, ma nemmeno troppo. Rakitic è nato in Svizzera da genitori croati e da ragazzo giocava per le giovanili svizzere, poi cambiò: Croazia. Sapeva che avrebbe giocato assieme a un fenomeno, di tre anni più grande di lui. Non poteva immaginare che sarebbero stati in campo insieme in una finale del Mondiale.
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