Quando Marotta commentava le scelte arbitrali per la Juve e in panchina c’era Conte
Nel 2013, dopo Juve-Genoa, Marotta sostenne che l'arbitro Guida, in quanto napoletano, non avrebbe dovuto dirigere la partita contro la Juventus

Db Villar Perosa (To) 11/08/2013 - amichevole / Juventus A-Juventus B / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Giuseppe Marotta-Antonio Conte
Nel post partita di Napoli-Inter, l’allenatore del Napoli, Antonio Conte, con un pizzico di sarcasmo, ha sottolineato ieri come mai permetterebbe ai suoi dirigenti di presentarsi davanti ai microfoni per discutere delle decisioni arbitrali, evidenziando che simili interventi rischiano di fornire alibi ai giocatori. «L’Inter appena può, manda Marotta in tv. Le altre inviano gli altri dirigenti. Da noi, vengo io a parlare. Una grande squadra (come l’Inter) deve fare le corrette valutazioni sul perché ha perso, questo è nocivo, io questo da allenatore non lo avrei permesso, anche se Marotta adesso è anche presidente, ma così dai alibi ai tuoi. Venire a fare considerazioni adesso, mah, che lasci le cose a chi ha giocato la partita, così sminuisce anche Chivu, non ho mai chiesto ai presidenti di fare il papà e venire. Queste difese d’ufficio diventano un po’, dai, va bene così.»
Il riferimento era ovviamente a Beppe Marotta e alle sue dichiarazioni. Ma Conte dimentica che Marotta, quando era dirigente della Juve, ha parlato più volte mentre lo stesso Conte sedeva in panchina.
Conte-Marotta: il passato non si dimentica
Nel 2012, dopo Juve-Siena, a Sky la Juventus protestò per l’arbitraggio di Peruzzo. L’azione incriminata è un braccio in area di Vergassola che l’arbitro non ha sanzionato al 39′ del secondo tempo. «Chiediamo maggiore rispetto per la Juve – disse Beppe Marotta – L’arbitraggio è stato insufficiente. Il rigore era sacrosanto. Questi sono episodi determinanti. Tradizionalmente le squadre di testa sono affidate ad arbitri internazionali, invece hanno mandato un arbitro giovane».
e soprattutto nel 2013, dopo Juve-Genoa, Marotta aveva commentato pubblicamente le scelte arbitrali, arrivando a mettere in dubbio l’idoneità dell’arbitro Guida, sostenendo che, essendo della provincia di Napoli, non avrebbe dovuto dirigere la partita contro la Juventus.
Nel 2013 il dirigente juventino parlò dopo Conte nel post partita di Juve-Genoa
«Per un arbitro come Guida di Torre Annunziata ci sono difficoltà a venire ad arbitrare la Juventus. Non parlo di malafede ma di difficoltà. Al 94′ un arbitro della provincia di Napoli si è trovato in difficoltà… Così come è consigliabile che un arbitro di Novara non arbitri la Juventus, così una arbitro napoletano non deve venire ad arbitrare la Juventus». L’episodio che fece scatenare la lingua del d.g. è un intervento di Granqvist al 48′ del secondo tempo: il fallo di mano per l’arbitro Guida non merita il dischetto.
Marotta a Sky: «Non grido vergogna perché l’ha già fatto Conte ma voglio fare un’analisi approfondita del movimento calcistico. In particolare mi chiedo: che senso ha avere 4 o 6 arbitri se poi c’è profonda distonia tra il giudice porta e il direttore di gara? È possibile che uno assegni il rigore e l’altro non se la senta?»
Dunque, episodi triti e ritriti, tipici del calcio nostrano.











