Pastorello: «Meret ha ricevuto molte offerte dall’estero, ma ha rinnovato col Napoli nonostante Milinkovic-Savic»
A SportMediaset: «Sono convinto che Lukaku tornerà più forte di prima e che Conte avrà un’arma in più a disposizione»

As Roma 02/02/2025 - campionato di calcio serie A / Roma-Napoli / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Alex Meret
Federico Pastorello, agente noto a Napoli (segue Meret e Lukaku), ha vissuto una sessione di mercato record con la sua P&P Sport Management. Proprio oggi ha rilasciato un’intervista esclusiva a SportMediaset, in cui ha raccontato i retroscena e i numeri della stagione appena passata. Di seguito le sue parole.
«È stata la nostra ventinovesima stagione ed è stata la migliore in assoluto per numero di trasferimenti e la seconda per milioni di euro mossi. Avvicinarsi e superare i numeri del 2021 è motivo di orgoglio. Questo é un lavoro che logora, che obbliga a uno stress mentale e fisico di cui la gente a volte non si rende conto. Si lavora 365 giorni all’anno, sette giorni su sette».
Le parole di Pastorello
Qualche numero?
«Ci siamo avvicinati ai 300 milioni di trasferimenti reali, quindi calcolando il prezzo dei cartellini, senza bonus. Abbiamo portato a termine 66 trasferimenti tra gennaio e l’estate, più quelli di 40 calciatrici. Abbiamo anche toccato 20 diverse nazionalità, tra quelle dei club e quelle dei calciatori. Questa ampiezza del nostro raggio di azione era il mio obiettivo fin dall’inizio. Non vogliamo porci limiti territoriali».
L’anno prossimo la sua agenzia compirà 30 anni:
«Vogliamo rimanere a questi livelli, ma senza perdere il nostro Dna basato su correttezza, trasparenza e umanità. Uso sempre la metafora dell’hotel-boutique: noi garantiamo il servizio della grandissima catena, ma con un grande rispetto per il rapporto umano con i nostri calciatori. Anche per questo non vogliamo avere un numero altissimo di clienti. Cerchiamo di essere selettivi, di prendere i più bravi, o comunque quelli in cui noi crediamo davvero e che magari con la giusta guida possono ottenere dei risultati che finora non hanno raggiunto».
A sorpresa Pastorello risponde: «Ionut Andrei Radu: ha firmato con me a fine 2024, quando si allenava con la Primavera dell’Inter. Quello del portiere è un ruolo difficile da piazzare perché le squadre non ne cercano mai molti. Siamo arrivati all’ultimo weekend del mercato invernale e non avevamo niente, nessuno cercava. Gli ho detto che sarebbe servito un miracolo e arrivarono 4 diversi infortuni, tra cui quello di Filip Stankovic del Venezia, dove poi Radu è andato. Ha dato il massimo in quei cinque mesi a Venezia, anche se non è bastato a salvare la squadra, ed è stato il primo che ho sistemato in estate con un quadriennale al Celta Vigo. Ora gioca l’Europa League ed è anche tornato in Nazionale».
Sul trasferimento di Simone Inzaghi:
«È un trasferimento che ovviamente non si completa in quattro giorni, c’è tutto un lavoro dietro. Avevamo già approcciato questo tipo di opportunità, ma la verità è che lui non ha mai voluto entrare nei dettagli di un potenziale accordo prima che accadessero determinate cose. Mi ha confidato che se avesse vinto la Champions non sarebbe mai andato via dall’Inter. Vi garantisco che la decisione è arrivata dopo la finale di Monaco e dopo i colloqui fatti con la dirigenza nerazzurra, anche se ovviamente in questi casi c’è un lavoro dietro le quinte. L’aspetto economico ha avuto la sua importanza, ma lui voleva mettersi alla prova anche all’estero e la lega saudita è tra le più importanti al mondo, non solo per le potenzialità economiche, ma anche per la qualità del campionato. L’Al Hilal è poi il club più importante d’Asia per storia e numero di tifosi».
Tra i suoi assistiti, uno dei nomi più importanti è Romelu Lukaku. In particolare, si è concentrato sul percorso di recupero dall’infortunio che il giocatore sta affrontando:
«Per chi conosce Romelu non è una sorpresa: è un ragazzo con una forza di volontà e una determinazione speciali, poi è estremamente professionale. L’unica cosa che posso dire è che sta lavorando per tornare più forte di prima. Certi infortuni ti segnano, ma ti permettono anche di resettare dal punto di vista fisico e mentale. La preparazione lo farà tornare più forte di prima, ne sono convinto. Ha ancora più voglia di lottare per tornare a incidere, aiutare la squadra a raggiungere gli obiettivi. Ha avuto un inizio di stagione sfortunato, ma tra un po’ Conte avrà un’arma in più a sua disposizione».
Pastorello cura anche gli interessi di Alex Meret, che alla fine della passata stagione ha rinnovato con il Napoli. Qual è la sua situazione attuale?
«Alex è stato uno dei calciatori che ha avuto più richieste in assoluto quando si avvicinava alla scadenza, ma lui non ha mai nascosto che voleva rinnovare col Napoli. Le trattative sono state lunghe perché c’erano degli obiettivi economici e contrattuali da raggiungere, ma solo per quello. Nessuna delle due parti ha mai avuto tentennamenti. Ha avuto 4-5 offerte concrete, anche dall’estero, ma lui voleva restare a Napoli. Tra l’altro ha rinnovato sapendo che sarebbe arrivato un secondo portiere di livello, Conte è stato chiaro con lui e anche con me. Vanja ha caratteristiche diverse da Alex e oggi il mister sta facendo un po’ di staffetta, ma nonostante questa cosa, che sapevamo, Alex non ha mai avuto dubbi».
Su De Vrij e Acerbi in scadenza:
«Entrambi potrebbero giocare titolari. Quest’anno l’alternanza è un po’ più marcata rispetto all’anno scorso, ma sono due giocatori straordinari, con la maglia dell’Inter cucita addosso. Stefan è qui da tanto, quest’estate ha avuto l’opportunità di andare via, ma ha scelto di rimanere. Ace è all’Inter da meno tempo, ma è già nel cuore dei tifosi. Entrambi sono molto sereni per i prossimi mesi. Per i rinnovi se ne parlerà ad aprile come ha detto la società, se potessero scegliere so che sarebbero contenti di rimanere, ma dipenderà da tanti fattori. Sicuramente al momento è un lusso per l’Inter avere due giocatori così».
Il parere di Pastorello sulle prime giornate di campionato:
«Nella mia griglia di inizio stagione vedevo il Napoli leggermente avanti, il lavoro di Conte può dare ulteriori frutti anche perché è normale che il secondo anno gli automatismi migliorino. Inoltre è stato fatto un grande mercato. Li vedo un po’ più avanti rispetto a Milan e Inter. Su Allegri non avevo dubbi, mi sta sorprendendo la Roma, anche se solo in parte. Gasperini è un allenatore a cui sono legato dal punto di vista affettivo, per il rapporto che aveva con mio papà. C’è una bella chimica con la squadra, giocano un bel calcio e il tutto con un mercato non altisonante. Con un paio di innesti a gennaio potrebbe dire la sua se fosse ancora lì a contatto con la vetta. La Juve è invece un capitolo a parte, si sta approcciando a un grande cambiamento a livello societario, ma anche di filosofia degli investimenti. Tutto questo necessita tempo. Penso che sarà davvero competitiva a partire dall’anno prossimo, anche se resta una grande squadra, con in rosa dei campioni e un bravo allenatore».
Come si confronta la Serie A con le grandi europee?
«In Europa le italiane fanno un po’ fatica a competere con certi club anche perché non c’è più quella legge che permetteva di attirare campioni dall’estero. Speriamo ci aiuti almeno a livello di giovani da mettere a disposizione della Nazionale, anche se non ne sono proprio certo… Psg, Bayern, City, Barcellona, Real, Liverpool… Vedo che hanno una marcia in più, non sarà semplice».
Sulla Nazionale:
«Spalletti è uno dei migliori allenatori internazionali e anche lui non è riuscito a districare la matassa. Il compito di Gattuso è davvero arduo, ha tantissime pressioni perché non possiamo permetterci di non partecipare al terzo mondiale di fila, sarebbe veramente una tragedia. La squadra ha delle carenze ed è un dato di fatto, ma non voglio pensare che siano tali da non farci andare ai Mondiali. A Gattuso faccio un grosso in bocca al lupo, sono sicuro che saprà dare ciò di cui l’Italia ha bisogno».
Cosa pensa Pastorello dei colpi estivi De Bruyne e Modric in Serie A?
«Ben vengano vecchietti così, stanno facendo entrambi vedere perché hanno fatto questa carriera straordinaria. Il nostro campionato, così tattico, dà la possibilità di fare la differenza anche a campioni che magari non sono più nel pieno della loro prestanza atletica. L’altro giorno parlavo con Terracciano (portiere del Milan, ndr) e mi diceva ‘Federico tu non puoi capire quanto è forte Modric’. Tutto quello che fa lo fa con una naturalezza e una spontaneità incredibile. Vale lo stesso per De Bruyne, che certo ha vinto meno rispetto a Modric, ma sta mostrando tutta la sua classe e la sua umiltà. Dobbiamo dire grazie a Milan e Napoli perché sono calciatori che portano la gente allo stadio. Quale dei due è il colpo migliore lo dirà il tempo, ma se devo esprimere una preferenza dico Modric perché fare quello cha fa lui a 40 anni è cosa da grandissimi del calcio».