Il portiere della Turchia lascia il ritiro e attacca Montella: «Non era motivato né dalla performance né dalla volontà di vincere»

Berke Ozer ha abbandonato il ritiro dopo che non era stato inserito nella lista dei convocati per la sfida contro la Bulgaria e Federazione aveva definito il "comportamento inaccettabile".

Berke Ozer portiere della Turchia

As Roma 02/10/2025 - Europa League / Roma-Lille / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Berke Ozer

Secondo quanto comunicato dalla Federazione turca (TFF) nella giornata di domenica il portiere Berke Ozer ha abbandonato il ritiro della Nazionale dopo non essere stato inserito nella lista dei convocati per la partita di sabato, vinta 6-1 contro la Bulgaria, valida per le qualificazioni ai Mondiali 2026. Il Ct della Turchia, Vincenzo Montella, infatti ha scelto di schierare come titolare il portiere del Galatasaray, Ugurcan Cakir.

La Federazione ha giudicato il suo “comportamento inaccettabile”. Il portiere prosegue il comunicato,  “ha lasciato il nostro centro di allenamento al suo ritorno a Istanbul, motivando la sua partenza con l’esclusione dalla lista per la partita Bulgaria-Turchia di ieri (sabato), senza alcuna autorizzazione da parte del nostro staff tecnico e amministrativo. Mentre ci stiamo impegnando con dedizione per qualificarci alla Coppa del Mondo”.

Il giocatore di 25 anni, tuttavia, ha replicato all’accusa con un messaggio pubblicato su Instagram: «Ho detto che, se non fossi stato convocato per la partita, sarebbe stato meglio che trascorressi quel periodo a riposarmi e a seguire un trattamento».

 Nel suo post lancia una bordata contro Vincenzo Montella: «Nonostante ciò, dopo essere stato chiamato, ho raggiunto il ritiro con l’orgoglio di indossare la maglia del mio Paese, come sempre. Durante tutto il periodo, non ho mai mostrato segni di scarsa motivazione. Ma quando ho visto la lista dei convocati, ho capito quanto fossero inutili le discussioni fatte nei giorni precedenti, e che chi prende le decisioni nella squadra del mio Paese, che rappresento con orgoglio all’estero, non era motivato né dalla performance né dalla volontà di vincere»

«Questa decisione non è in alcun modo un comportamento mirato a danneggiare i miei compagni o a mancare loro di rispetto. Al contrario, sono sempre stato onorato di far parte della nostra straordinaria rotazione di portieri, con cui mi confronto da anni e di cui sono orgoglioso per la qualità. Per me, la Nazionale è la più grande fonte di orgoglio nella mia carriera».

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