Spence: «Sono quasi crollato quando Conte non credeva in me»

L'ex terzino del Genoa è ora un titolare fisso negli Spurs dopo una serie di prestiti: «Diceva che era il Tottenham ad avermi voluto. Ora mi fa sentire bene dimostrare che si sbagliava».

2023 archivio Image Sport / Calcio / Totthenham / Djed Spence / foto Imago/Image Sport ONLY ITALY

Djed Spence è ora un titolare fisso del Tottenham e lo scorso anno ha disputato una stagione in prestito al Genoa. Il terzino classe 2000 non dimentica, però, gli allenatori che non hanno creduto in lui. E tra questi, c’è anche Antonio Conte.

Spence: «Sono quasi crollato quando Conte non credeva in me»

Al Guardian, Spence ha commentato:

«Non direi che ho una lista particolare, ma ho in mente tutte quelle persone che dubitavano di me, e ora mi fa sentire bene dimostrare che si sbagliavano. Ho sempre dovuto lottare per ritagliarmi un posto e affrontare la delusione».

Nel 2022, Conte, che allenava gli Spurs, prese le distanze dall’acquisto di Spence, definendolo “un investimento per il club, che aveva deciso di acquistarlo” e facendo quindi intendere che non fosse il prototipo del suo calciatore ideale. Da lì, una serie di prestiti per il classe 2000, tra cui il Genoa.

«Il più grande scoglio da superare è stato quando ho firmato per il Tottenham e non ho sentito subito il sostegno dell’allenatore. Avevo fatto molto bene la stagione passata, ero stato promosso in Premier con il Nottingham Forest. Quindi sentire commenti del genere non è stato bello. Ti manca poi la fiducia. Sono quasi crollato a causa dei commenti del tecnico e non ho giocato. Ero in una situazione complicata. Sono andato poi in prestito, ho giocato per un po’ e poi mi hanno messo in panchina; inoltre, mi sono infortunato poco prima degli Europei Under 21. Non sono riuscito ad arrivarci, il che è stato ovviamente un’altra delusione perché mi sarebbe piaciuto andarci. Questo è stato un momento della mia carriera in cui è stato davvero difficile affrontare tutto. Ma io sono un combattente. Vado avanti, non mi arrendo, e ora sono felice».

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