Scusa hai letto della protesta a Cairo sui giornali di Cairo? Strano, La Stampa ha due pagine, Baricco in piazza…

Cinquemila tifosi in piazza contro il presidente del Torino, Baricco capo-popolo, il presidente dell'Einaudi non ne può più. Gazzetta e Corsera fischiettano

Il Torino di Cairo

Db Milano 11/07/2023 - presentazione palinsesto La7 / foto Daniele Buffa/Image nella foto: Urbano Cairo

Scusa hai letto della protesta a Cairo sui giornali di Cairo? Strano, La Stampa ha due pagine, Baricco in piazza…

Che è successo al Torino? Tutto e niente. Dipende da che giornale leggi. Il dato inoppugnabile è che il Torino ha perso 0-3, in casa, contro l’Atalanta. Ha perso male. Un dato che con ammirevole sobrietà riportano in cronaca sia il Corriere della Sera – il più letto quotidiano d’Italia – che la Gazzetta dello Sport, i giornali di proprietà di Urbano Cairo, casualmente anche presidente del Torino.

Per il Corsera il “Black out del Toro” è in terza pagina di sport, l’ultima dedicata al calcio. La Gazzetta mette la cronaca della partita a pagina 16 e 17. Il titolo è “Volo Dea”: il “Torino si spegne” è nel sommario. Manca qualcosa, però.

La Stampa, che è pur sempre il giornale di Torino, apre la foliazione dello sport con due paginoni dedicati allo “Psicodramma Toro”. E qui scopriamo che i tifosi del Torino sono – per l’ennesima volta – scesi in piazza a protestare contro Cairo. In cinquemila. E che a dare un volto alla protesta stavolta è arrivato Alessandro Baricco. Scrive Repubblica:Il popolo granata che scende un’altra volta in piazza per protestare. Il presidente Urbano Cairo che non si presenta allo stadio. Il “suo” Torino che si affloscia, ne prende tre dall’Atalanta e sbaglia pure un rigore con Zapata sullo 0-3. Non è stata soltanto la grande giornata della Dea che ha maramaldeggiato, doppietta di Krstovic e gol di Sulemana, e ritrovato Lookman. Quella di ieri è stata soprattutto la caporetto del Torino inteso come squadra e come società. Al mattino, nel mirino di oltre cinquemila tifosi è finito una volta di più Cairo, contestato da anni non tanto per i risultati, anonimi, quanto per il grigiore e l’aridità di una gestione così lontana dalla passione e dalla tradizione Toro. L’ambasciatore della protesta diventerà senza dubbio Alessandro Baricco”.

Anche i tifosi intellettuali non ne possono più di Cairo

A La Stampa la partita interessa il giusto. Il focus è tutto sul resto: l’attacco del pezzo principale è “Dai castelli di rabbia agli stadi rabbia”, giocando su uno dei titoli più famosi dello scrittore. Ma poi a corredo ci sono la bellezza di tre box, tutti contro Cairo. Un’intervista a  Walter Barberis, il presidente di Einaudi, che dice: “Vorrei che questa storia finisse per tornare in uno stadio che fa il tifo”. Una seconda al critico cinematografico Steve Della Casa: “Di Cairo non mi interessa nulla. Però ditemi che fine facciamo”. E poi un commento di Giuseppe Culicchia: “Se anche Alessandro
scende in piazza la misura è davvero colma”. Il sommario la dice lunga: “Le plusvalenze del presidente diventano rimpianti per chi ama il club. Fu accolto come un salvatore, forse era meglio ripartire dall’Eccellenza”.

La rivolta popolare dei tifosi granata è ovviamente riportata anche da Tuttosport con richiamo in prima pagina: “Toro e Cairo da nascondersi”. Quattro pagine. Un editoriale dal titolo: L’infausto ventennio di Cairo: ma come (si) fa a tirare avanti così?

Sono anni che va avanti così. Lo scrivemmo anche noi ormai due anni orsono immedesimandoci con spirito di solidarietà: Tifare il Torino di Cairo è un po’ come vivere nei paesi comunisti. La censura del presidente è perfettamente in linea con il paragone.

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