Non si vedeva un’Italia così disorganizzata e disorientata dallo 0-3 con la Norvegia (Süddeutsche)
L'espressione "terrificante" di Gattuso e l'Italia "da morire" vista dalla Germania: "Sono con le spalle al muro, ma la riunificazione emotiva del ct potrebbe funzionare"

Db Debrecen (Ungheria) 08/09/2025 - qualificazioni Mondiali 2026 / Italia-Estonia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Gennaro Gattuso
“L’espressione di Gennaro Gattuso in questa folle serata era la stessa di tutte le altre volte nella sua carriera. Un’espressione selvaggia, terrificante, a tratti cupa“, la definisce la Süddeutsche Zeitung. Il giornale tedesco non s’è fatto scappare lo psicodramma italiana contro Israele. Riconoscendo nella “follia negli occhi di Gattuso” il nuovo corso azzurro e anche – forse – la sua unica speranza. A questo siamo ridotti.
La Sz ha letto i giornali italiani, il giorno dopo la partita: “Il fatto che Gattuso abbia trovato rapidamente il modo di far lavorare al meglio gli attaccanti Moise Kean (tre gol in due partite) e Mateo Retegui (due gol, quattro assist) ha rapidamente scatenato l’euforia”. Ma nota che “la ritrovata determinazione offensiva ha avuto un prezzo elevato. Forse solo nell’imbarazzante sconfitta per 3-0 nella prima partita di qualificazione ai Mondiali contro la Norvegia a giugno, l’ultima apparizione sotto la guida di Spalletti, si era vista una squadra italiana correre in un campo di calcio così disorientata. Le abilità nel dribbling dell’ala Manor Solomon da sole erano a volte sufficienti a tenere impegnati quattro italiani; non c’era alcun segno di organizzazione o disciplina: tutti i giocatori sembravano energici, ma disordinati. Con autogol forzati e semplici varianti su punizione, Israele è riuscito a superare la retroguardia italiana, in cui anche il portiere Gianluigi Donnarumma si è concesso un’esistenza selvaggia tra genio e follia, alternando errori a parate”.
Secondo loro quello di Gattuso è “un contro-modello. A Gattuso è stato quindi affidato il compito di unire emotivamente una squadra e quindi riconquistare una nazione incerta – e nonostante tutte le critiche sui dettagli, per il momento ci è riuscito. La squadra, a quanto si dice, vede Gattuso come una figura paterna protettiva, non come un allenatore ossessivo, e forse questo da solo potrebbe essere sufficiente a ribaltare gli eventi in questa qualificazione ai Mondiali”.
Resta che “lui e la sua squadra sono per il momento con le spalle al muro. Non gli resta che sperare nella coesione di squadra e in una maggiore stabilità difensiva. E, naturalmente, quell’espressione sul suo volto, che probabilmente non perderà mai, qualunque cosa accada in campo”.