Italia, Gattuso non rinuncia a Kean: contro l’Israele giocherà a sinistra nel 4-3-3 (Gazzetta)

Zaccagni sarà indisponibile. Retegui al centro dell'attacco, con Politano a destra. Locatelli a centrocampo con Barella e Tonali. Cambiaso al posto di Dimarco.

Db Bergamo 05/09/2025 - qualificazioni Mondiali 2026 / Italia-Estonia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: esultanza gol Moise Kean

Questa sera alle 20:45 l’Italia affronterà l’Israele per le qualificazioni ai Mondiali 2026, dopo la vittoria per 5-0 sull’Estonia. Gattuso dovrebbe optare per qualche cambio nell’undici titolare, anche perché Zaccagni ieri non si sia allenato e sarà indisponibile per questo match.

Contro l’Israele torna il 4-3-3 dell’Italia

Come riportato dalla Gazzetta dello Sport:

Uno scenario nuovo che richiede qualche accorgimento tattico e di formazione. Niente rivelazioni, ma indizi sparsi qui e là. La frase del ct, «certo che Kean e Retegui possono ancora giocare assieme», sembra il lasciapassare per la conferma del “doppio 9”. Ma declinato diversamente. Con l’uscita di Zaccagni, si dovrebbe virare dal 4-2-4 a un più equilibrato 4-3-3. Locatelli entrerà a centrocampo, al posto del laziale, tra Barella e Tonali. E Kean dovrebbe allargarsi un po’ per disegnare un attacco con Politano a destra e Retegui in mezzo. Seconda probabile novità di formazione: Cambiaso al posto di Dimarco per garantire più copertura e manovra e consentire a Kean di accentrarsi e incrociare verso la porta.

Gattuso è tutto il contrario rispetto alla cervellotica gestione di Spalletti

Scrive il quotidiano Libero:

Fatto il commissario tecnico, bisogna fare l’Italia. Le idee di base di Rino Gattuso sono semplici e, proprio perché semplici, sono anche buone. Tutto il contrario rispetto alla cervellotica gestione di Spalletti che, da tecnico di campo e da uomo incline all’overthinking, non era evidentemente tagliato per il ruolo. Cosa detta e ridetta e risolta in ritardo ma, forse, si spera, prima dell’autodistruzione. Gattuso ha messo a posto i cocci e gettato qualche fondamenta a presa rapida, ben consapevole che un ct non ha mai tempo per allenare, figuriamoci uno chiamato in corsa per sistemare un girone di qualificazione ai Mondiale iniziato con l’handicap. Ha capito cosa è andato a fare e in cosa consiste il ruolo del commissario tecnico, ovvero trovare soluzioni semplici a problemi complessi.

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