Isak è un’eccezione, i calciatori sono pedine nelle mani dei club che li spostano come marionette (Athletic)

Conta solo il benessere del club. Nessuno considera le condizioni psicologiche e familiari dei calciatori. Non deve essere bello arrivare in un club e sentirsi da subito un ripiego.

Isak

Newcastle (Inghilterra) 28/11/2023 - Champions League / Newcastle-Paris Saint Germain / foto Imago/Image Sport nella foto: Alexander Isak ONLY ITALY

Durante le finestre di calciomercato, spesso vengono ignorate le esigenze dei singoli calciatori per dare priorità alle esigenze economiche dei club.

Nel 2025 il benessere dei club è ancora prioritario rispetto a quello dei calciatori

The Athletic mostra un altro lato del calciomercato, dove i giocatori vengono usati come pedine da spostare se non mostrano fin da subito di adattarsi alle nuove squadre:

C’è un curioso caso legato al misterioso trasferimento di Clive Allen all’Arsenal. Allen era un promettente attaccante di 19 anni del Queens Park Rangers, quando l’Arsenal lo ingaggiò per poco più di 1 milione di euro nell’estate del 1980, un acquisto di prospettiva, Allen è diventato il primo adolescente da un milione di sterline del calcio inglese, quindi è stato un affare significativo. Poi è diventato stranamente notevole. Prima dell’inizio della stagione, prima ancora di giocare un minuto in Premier, è stato girato al Crystal Palace come parte di un accordo di scambio con il terzino sinistro Kenny Sansom. Ha firmato, non ha mai giocato, se n’è andato. Fino ad oggi, l’enigma di Allen non è mai stato spiegato. I calciatori vengono usati come pedine da spostare, a volte senza ovvie ragioni e occasionalmente senza molta voce in capitolo su dove finiscono o perché. Un aneddoto più recente è legato a Ishe Samuels-Smith, un 19enne terzino sinistro. A luglio, è stato venduto dal Chelsea allo Strasburgo per 7,5 milioni di euro, i due club sono sotto la stessa proprietà. Dopo un mese in Francia, il Chelsea lo ha improvvisamente riacquistato per una cifra tuttora ignota, e lo ha prestato lo stesso giorno allo Swansea. 

Il passaggio di Alexander Isak dal Newcastle al Liverpool rappresenta l’apice del potere dei giocatori, ma ci sono tanti esempi di calciatori trattati come merci, destando una preoccupante corrente di “potere anti-giocatore”. Nelle finestre di calciomercato c’è un lato oscuro: i club corrono rischi su dei giocatori e, appena vedono che non funzionano, cercano di trovar loro nuove destinazioni, mettendo le proprie esigenze al di sopra di quelle dei calciatori. A volte, la dirigenza si arrabbia persino con i giocatori per non aver accettato di trasferirsi in un club o Paese in cui non desiderano andare, pur avendo un contratto attivo col proprio club di appartenenza; a volte vengono isolati in allenamento o viene detto loro che saranno messi fuori rosa per dar loro pressione di andarsene. Dietro tutte le decisioni esecutive, ci sono calciatori che hanno a cuore la loro vita professionale; c’è molto in gioco: dove vivranno, le circostanze familiari, di cosa hanno bisogno i loro figli o i loro genitori. Un buono stipendio non è una giustificazione per un trattamento orribile.

Il portale statunitense fa alcuni esempi di calciatori lasciati fuori rosa quest’anno dai loro club, anche per la Champions:

Mathys Tel non è stato inserito nella lista della Champions col Tottenham; Federico Chiesa è stato messo da parte al Liverpool. Omari Hutchinson è stato pagato più di 40 milioni di euro dal Nottingham Forest, che lo ha escluso dalla lista dell’Europa League; così come Oleksandr Zinchenko, che con la sua esperienza poteva essere utile all’Arsenal. Che bella sensazione deve essere l’accoglienza in un nuovo club e subito fatti sentire come dei ripieghi. Le regole Uefa sono obsolete nel clima attuale del calcio; è difficile sostenere limitazioni contorte sulle dimensioni delle squadre quando i club hanno sempre più giocatori nelle proprie rose perché i migliori calciatori si spingono oltre, fisicamente e psicologicamente, per affrontare un calendario sempre più fitto di partite. Un casinò sportivo dove il benessere dei giocatori ha bisogno di una spinta maggiore.

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