Il calciomercato è fuori controllo: premiati i calciatori che mancano di rispetto a club e tifosi (Telegraph)

Il Telegraph propone clausole rescissorie pubbliche e trasparenza totale sui costi dei trasferimenti, comprese le commissioni agli agenti.

Isak mercato

Mg Milano 19/09/2023 - Champions League / Milan-Newcastle / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Malick Thiaw-Alexander Isak

La finestra di mercato non funziona. Non è adatta allo scopo, anche quest’estate batterà tutti i record. Non funziona. Anzi, sembra quasi ingovernabile. Scrive il Telegraph:

“I calciatori salgono su aerei e rifiutano di tornare, gli infortuni compaiono all’improvviso, un giocatore fa le visite mediche con un club e lo stesso giorno firma per un altro, i club negano con forza che verranno fatte offerte e poi le presentano e, detto senza giri di parole, nessuno dice tutta la verità.

Ad esempio, Guehi si è comportato in modo impeccabile e non ha ottenuto il trasferimento. Alexander Isak e Yoane Wissa hanno rifiutato di giocare per i loro club e hanno ottenuto i trasferimenti desiderati. Se questa è la principale lezione della finestra di mercato – che comportarsi male e fare storie è molto più efficace per ottenere ciò che si vuole rispetto a essere un professionista corretto – allora è una giornata deprimente per il calcio. Persino quando si tratta di annunciare una cifra. In un certo senso la cifra non importa – cosa sono 5 milioni qui e là nel mondo gonfiato della finanza del calcio (tranne quando c’era il Covid e tutti piangevano che stavano fallendo, nonostante la Premier League fosse il campionato più ricco del mondo)?”

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E continua: “Oggi viviamo in un mondo in cui i trasferimenti sono diventati un’industria dentro l’industria, uno sport dentro lo sport, con i tifosi delusi e spesso furiosi perché il loro club non è frenetico nell’ultimo giorno di mercato, nonostante abbia effettuato acquisti ponderati mesi prima.”

Cosa si può fare? Le quattro misure che, secondo il Telegraph, migliorerebbero la situazione mercato

Il Telegraph propone quattro misure.

La prima è chiudere la finestra prima dell’inizio della stagione.

La seconda è obbligare i “refuseniks” a fare richiesta di trasferimento formale

“Dovrebbe esserci un semplice accordo: se un giocatore rifiuta di allenarsi o di giocare al fine di forzare un trasferimento, deve presentare una richiesta di trasferimento formale. Probabilmente i tifosi si chiedono perché non lo facciano già, ma la ragione è semplice: perderebbero i cosiddetti “bonus di lealtà” previsti dal contratto. Questo può essere imposto tramite accordo con i sindacati dei giocatori – la Pfa e, a livello globale, la FifPro.”

Ogni calciatore dovrebbe avere una clausola di rescissione pubblica

“Ogni giocatore dovrebbe avere una clausola di rescissione nel contratto. È legge in Spagna. In Inghilterra succede, ma non è diffusa o obbligatoria. In Spagna alcune clausole sono deliberatamente proibitive – a volte fissate a 1 miliardo di euro. Non c’è motivo per cui non possano essere fissate alte ma ragionevoli. E dovrebbero essere pubbliche, non private, per evitare problemi come nel caso del trasferimento fallito di Morgan Gibbs-White dal Nottingham Forest al Tottenham. Non fermerà le trattative e le tattiche di pressione, ma potrebbe limitarle.”

Rendere pubblici cifre, costi e salari

“Che ci porta all’ultimo punto: la trasparenza. Perché non fare una regola che renda pubblici tutti gli importi, le commissioni agli agenti, tutti i costi di un trasferimento? Compresi i bonus di firma e altri incentivi, e sì, anche gli stipendi dei giocatori. Negli Stati Uniti succede in parte, anche se non abbastanza.

Perché è importante? Perché aiuta a garantire buona governance, trasparenza e a fare in modo che tutto sia chiaro. Aiuterebbe anche a concludere gli affari in modo più efficiente, rapido e pulito. Parte di questo dovrebbe includere la fine della finzione secondo cui i club non possono “tappare” giocatori sotto contratto. Come se non succedesse già.”

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