Il calcio sottovaluta la “sentenza Diarra”. Ribeiro invece l’ha capita e ha rescisso dalla sera alla mattina (Nyt)
Per il New York Times è il nuovo Bosman. Ha detto addio al suo club con cui aveva ancora tre anni di contratto. Grazie alla sentenza Diarra. In Italia non e parla nessuno

Paris Saint-Germain's French midfielder Lassana Diarra arrives to attend the 31th edition of the UNFP (French National Professional Football players Union) trophy ceremony, in Paris on May 28, 2023. (Photo by Bertrand GUAY / AFP)
Guardiamo il mercato miliardario della Premier, o quello un po’ geriatrico della Serie A, e non ci siamo resi conto che il trasferimento più importante dell’estate è stato quello di Lucas Ribeiro dai campioni sudafricani del Mamelodi Sundowns alla squadra spagnola di seconda divisione del Cultural Leonesa. Così scrive il New York Times.
Sì, esatto. Perché questa ignota mossa di mercato potrebbe avere un impatto globale simile alla famosissima sentenza Bosman. “Ribeiro potrebbe essere quello che la demolirà”, scrive il Nyt.
La storia è molto complicata, ma in sintesi è questa: “Il 26enne brasiliano ha dichiarato al Sundowns che avrebbe rescisso il suo contratto il 1° agosto, nonostante mancassero ancora tre anni. Il 31 agosto ha firmato un accordo annuale con il Cultural, club appena promosso. L’11 settembre, Ribeiro e la sua nuova squadra hanno chiesto alla Fifa di rilasciare il certificato di trasferimento internazionale (Itc) necessario per un trasferimento transfrontaliero, che è stato approvato il giorno successivo. E con questo, l’attaccante è diventato il primo giocatore a trarre vantaggio dalla vittoria legale di Lassana Diarra presso la Corte di Giustizia Europea (la Cgue) dello scorso anno”. Ne scrisse anche il Napolista. “Quella vittoria ha spalancato la porta ai giocatori per rescindere i loro contratti e trasferirsi in club con budget più consistenti e progetti più ambiziosi. C’era solo bisogno di qualcuno, chiunque, che aprisse la porta e passasse”.
“L’articolo 17 è stato sbilanciato troppo a favore dei club, poiché rendeva molto rischioso per un giocatore rescindere il contratto, ma meno per un club farlo”, spiega ancora il Nyt.
“La Fifa ha preso atto della sentenza e ha pubblicato una versione modificata e provvisoria” delle sue regole. “Ha inoltre affermato di aver avviato un approfondito processo di consultazione, attualmente in corso”. Ad agosto, un gruppo con sede ad Amsterdam chiamato Justice for Players (JfP) ha intentato una class action presso un tribunale distrettuale olandese contro la Fifa e le federazioni calcistiche di Belgio, Danimarca, Francia, Germania e Paesi Bassi. Il gruppo sostiene che oltre 100.000 giocatori hanno perso circa l’8% dei loro potenziali guadagni a causa delle pessime regole della Fifa”.
E arriviamo a Ribeiro, che è per ora il primo e il solo che ha davvero giocato la carta Diarra. Ha chiamato Jean-Louis Dupont, che era anche l’avvocato di Bosman e di Diarra. La scorsa stagione, Ribeiro è stato il capocannoniere del campionato sudafricano (16 gol) e miglior giocatore della stagione, e la sua prima rete contro il Borussia Dortmund alla Coppa del mondo per club di quest’estate è stata votata come la migliore del torneo, continua il Nyt.
Dupont sostiene che i Sundowns abbiano rifiutato offerte “ben al di sopra della valutazione del giocatore”. Anche i club di massima serie del Qatar erano tra gli interessati e non è un caso che Ribeiro abbia firmato un contratto annuale con il Cultural, di proprietà dell’Aspire Academy del Qatar .
Ha spiegato che, a differenza di quanto accaduto a Diarra, qualsiasi risarcimento dovuto al Sundowns sarebbe stato una questione tra lui e il club, e che non ci sarebbero stati problemi disciplinari per il suo nuovo club.
“Il merito della controversia tra Ribeiro e Mamelodi Sundowns sarà ora ascoltato e deciso, in prima istanza, dal tribunale calcistico della Fifa e, se necessario, in appello, dalla Corte arbitrale dello sport”, ha affermato Dupont.
Stevie Loughrey, partner dello studio legale internazionale Onside Law, la spiega così: “La sentenza Diarra è stata significativa e le sue precise implicazioni devono ancora essere pienamente espresse”.
“I giocatori, e potenzialmente in alcuni casi anche i loro futuri club, dovranno comunque versare un risarcimento al loro ex club se il giocatore forza un trasferimento violando il contratto, ma l’importo del risarcimento sarà probabilmente inferiore rispetto al vecchio regime”.
Secondo Loughrey, un club che ingaggia un giocatore “in modalità Diarra” può comunque essere punito, ma solo se si può dimostrare che ha “indotto la violazione”.