Haaland è un leader indiscusso del City, un uomo squadra. Non è affatto il goleador che gioca solo per sé (Daily Mail)

Il norvegese non si limita a segnare: corre, difende e incoraggia i compagni. La sua intelligenza calcistica, la rapidità e la forza lo rendono fondamentale sia in nazionale sia al City.

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Manchester (Inghilterra) 21/05/2023 - Premier League / Manchester City-Chelsea / foto Imago/Image Sport nella foto: Erling Haaland ONLY ITALY

“C’è una storia memorabile dagli spogliatoi della Norvegia, nelle settimane successive alla decisione di Erling Haaland di firmare per il Manchester City tre anni fa, che racchiude entrambi gli aspetti del suo essere: attaccante mitico e ragazzo modello.

Haaland aveva segnato due gol a Stoccolma, trascinando la Norvegia alla vittoria in Svezia. Tutti, senza eccezioni, hanno cantato le poche righe che non richiedono il tedesco fluente: ‘Ha-ha-ha Haaland. Hey. Haaland, Haaland.’ «Tutti cantavano», racconta una fonte del Daily Mail.

La scena è stata paragonata, da qualcuno vicino alla nazionale, all’accoglienza che i giocatori del Napoli riservarono a Diego Maradona quando portò il club al primo titolo di Serie A, carico di emozioni, nel 1987.

I risultati potrebbero non essere comparabili, ma indicano l’affetto che entrambi suscitano tra i compagni.”

Haaland è un leader

Il Daily Mail sottolinea come Haaland eserciti la sua leadership ovunque, sia in nazionale sia nel club:

“Haaland era stato nominato vice di Ødegaard dall’allenatore Ståle Solbakken, e la decisione non era universalmente apprezzata, vista la giovane età e il carattere apparentemente impulsivo. Preoccupazioni non condivise dalla squadra, e gli anni passati a sviluppare leadership, portando sulle spalle le speranze di una nazione ormai vicina a qualificarsi per un Mondiale dopo 28 anni, hanno aiutato il City nella fase attuale”.

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Il venticinquenne è col capitano Bernardo Silva, Rodri e Ruben Dias nel gruppo di leader scelto personalmente da Pep Guardiola che quest’anno ha abbandonato i tradizionali voti tra giocatori e staff. Haaland è entrato nel gruppo dopo le partenze di Kyle Walker e Kevin De Bruyne.”

Il futuro del Manchester City

Il City parla di Haaland come del volto del loro futuro: “Una cosa sorprendente, per qualcuno che doveva essere qui solo per poco, segnare gol e poi andare al Real Madrid.

L’attaccante sente oggi si sente responsabile, un ruolo che gli è stato affidato dall’allenatore, e funge da collegamento tra squadra e staff per la gestione quotidiana. Ha fatto segnare più interventi difensivi di Ruben Dias e Josko Gvardiol, è stata una vera barriera difensiva sui calci d’angolo del Manchester United. Può essere una forza della natura e gli altri ne traggono energia, lo seguono.

Haaland crea legami forti, la sua parola pesa sempre. Poi in campo corre: 80 yard per congratularsi con il debuttante Gianluigi Donnarumma che ha respinto il tiro di Bryan Mbeumo. Non molto diverso dal correre indietro per incoraggiare Walker dopo un errore a Brighton lo scorso novembre o dare consigli al centrale norvegese Leo Østigård dopo qualche minuto difficile in Slovenia. 

Chi conosce Haaland, racconta che la sua intelligenza calcistica e la capacità di individuare rapidamente cosa cambiare lo hanno aiutato a diventare un leader. Mostra lealtà verso allenatori e compagni anche quando non è d’accordo con la direzione.”

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