Guardiola a Sky: «Appena arrivato in Italia fui accusato di doping, la Figc mi deve ancora delle scuse»

«Tutti gli stranieri arrivati quell'anno furono accusati di doping, ci truffò un centro sportivo a Milano. Sette anni dopo. mi hanno assolto ma tanto so che non mi chiederanno mai scusa»

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Orlando 01/07/2025 - FIFA Club World Cup 2025 / Manchester City-Al Hilal / foto Imago/Image Sport nella foto: Josep Guardiola ONLY ITALY

Pep Guardiola, allenatore del Manchester City che domani affronterà il Napoli nella prima giornata di Champions League, oltre a parlare in conferenza stampa, ha rilasciato alcune dichiarazioni anche a Sky Sport, in cui spicca una frase sul doping. Per la precisione, il riferimento è ad una vicenda quando arrivò in Italia da calciatore, nei primi anni 2000. A seguire quanto dichiarato.

Le parole di Guardiola a Sky

«È stato un privilegio conoscere e avere come allenatore Carlo Mazzone. Ho imparato molto da lui. Mi ha anche sostenuto in un momento di difficoltà. Quando arrivai in Italia, tutti gli stranieri arrivati in quell’anno furono accusati di doping. Il problema era a Milano, truffati da un centro sportivo: noi eravamo lì e siamo stati beccati. Sette anni dopo mi hanno assolto, magari un giorno la Figc mi chiederà scusa, ma so che non succederà mai».

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«Una squadra non può essere forte se non ha un linguaggio del corpo appropriato. In una partita ce ne sono mille. L’effetto del ritorno di De Bruyne da avversario? Non so come sarà, dopo la partita vi dico. Dovremo stare molto attenti, conosciamo la sua qualità, è spesso decisivo nell’ultimo terzo di campo. Conte è molto bravo, sa dare la sua impronta in ogni squadra che allena. Haaland è disciplina e talento a disposizione degli altri, anche l’anno scorso mi è piaciuto nonostante un infortunio avuto. Per me sarebbe sufficiente averlo come nell’anno del Triplete, ma vedo che vuole continuare ad imparare».

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