Dembélé è il Pallone d’Oro del pressing e della fatica al potere: dribbling e gol non bastano (L’Equipe)
"Una qualità che si è diffusa come un contagio nella sua squadra ma anche nel resto del calcio europeo"

New Jersey (Stati Uniti) 09/07/2025 - FIFA Club World Cup 2025 / Paris Saint Germain-Real Madrid / foto Imago/Image Sport nella foto: esultanza gol Ousmane Dembele' ONLY ITALY
Il Pallone d’Oro a Ousmane Dembélé secondo L’Equipe è una bella lezione. “Dice che un giocatore può reinventarsi a 27 anni, liberarsi della sua reputazione di minaccia per i piccioni in autunno e danzare sul tetto d’Europa in primavera”. Ma anche che stavolta ha vinto il simbolo del collettivismo, in un certo senso.
“Fosse solo per i suoi gol, sarebbe un Pallone d’Oro quasi ordinario, e quindi straordinario come gli altri, poiché questo premio viene regolarmente assegnato ad artisti del suo calibro – scrive il giornale francese – Ma la nuova interpretazione del mondo del calcio, già evidente la scorsa stagione con l’arrivo di Rodri, ha fatto bene anche a Dembélé, che non ha sedotto solo con il suo dribbling, il suo talento da titolare o i suoi gol, la sua grande opera del 2025. Oltre all’aura gioiosa che emana da un giocatore adorato nel suo spogliatoio, il suo Pallone d’Oro premia un formidabile lavoro di pressing e di intimidazione, che si è diffuso come un contagio nella sua squadra ma anche nel resto del calcio europeo, poiché gli altri attaccanti non hanno più potuto opporsi al loro allenatore per conservare un po’ di energia per concludere l’azione”.