De Zerbi “arruffapopolo”, dice che non sopporta il potere: se Al Khelaifi lo chiama al Psg che fa, non va? (Damascelli)

«Voglio battere il Psg. Loro rappresentano il potere». Rivista Contrasti: «il Marsiglia è di proprietà di McCourt, miliardario, gigante del settore immobiliare e dell'edilizia. De Zerbi all'Om guadagna 6 milioni l'anno»

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Dc Roma 07/03/2024 - Europa League / Roma-Brighton / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: Roberto De Zerbi

Il Marsiglia ha vinto il Clasico della Ligue 1 per 1-0 contro il Psg. Il tecnico Roberto De Zerbi può iniziare a scrivere una nuova pagina di storia del club del sud della Francia.

De Zerbi e il ruolo di “arruffapopolo”

Scrive Tony Damascelli su Il Giornale:

«Una delle ragioni per cui sono venuto qui è battere il Psg. Loro rappresentano il potere, e io il potere non lo sopporto». Coluche De Zerbi ha battuto i campioni d’Europa, ha infiammato la gente di Marsiglia, già bollente di suo, è il nuovo idolo del tifo ultrà, la frase da arruffapopolo rientra nel personaggio, l’allenatore ha scelto la terra della ribellione, il club di proprietà di Frank McCourt che ha un patrimonio personale di 1 miliardo e quattrocento milioni di dollari. Ho detto Coluche, ricordando l’attore comico e satirico che diceva: «A che serve il potere se non per abusarne». Ora il potere di McCourt (presidente del Marsiglia, ndr) non è paragonabile a quello di Al-Khelaifi, ma l’uscita populista di De Zerbi lo espone al rischio, se mai dovesse arrivargli un’offerta finalmente da un grande club, come reagirebbe?

Il calcio contemporaneo è dovunque in mano alla finanza, più o meno chiara; il potere si esplica in modi diversi, ma De Zerbi non può cadere nella trappola demagogica con un frasario che apparteneva alla gauche caviar, una casta tartufesca che dice di amare il popolo ma poi si guarda bene di condividerne il comportamento e il destino. La professionalità del tecnico lombardo è indiscussa, la sua purezza di linguaggio, spesso oltre la dogana dello spogliatoio, lo ha già trasformato in idolo, la sua idea di football, simile a quella di Bielsa, di Guardiola, di Sacchi, rientra nella scuola dei nuovi docenti e li infervora. Marsiglia è sicuramente il teatro ideale per combattere Parigi e il Paris qatariota, la rivalità tra le due città non è soltanto sportiva. Roberto De Zerbi, dopo 14 anni lunghi ed umilianti, ha riportato la vittoria sui nemici parigini, ha scelto Marsiglia e Marsiglia ora ha deciso di sceglierlo. Sta per cominciare un’altra storia. 

Del De Zerbi populista scrive anche su Instagram Rivistacontrasti:

«Ho detto al presidente che uno dei motivi per i quali sono venuto è battere il PSG: rappresenta il potere e l’autorità, sono i più forti. E questo non mi piace». Nel fare i complimenti al Marsiglia e a De Zerbi per la vittoria contro il PSG, ci chiediamo: c’è veramente bisogno, per un allenatore bravo e preparato, di alimentare continuamente questa retorica populista e pseudo-pauperista?

🇺🇸 Come se poi l’OM non fosse di proprietà di Frank McCourt, americano miliardario (letteralmente), gigante del settore immobiliare e dell’edilizia, chairman della holding di famiglia – la McCourt Global (MG) – attiva nei settori real estate, sport e media, tecnologia e investimenti di capitale.

💰 Come se il club non avesse investito nel solo mercato estivo 100 milioni di euro, più i prestiti con obbligo e diritto di riscatto dei vari Weah, Pavard, Vermeeren, O’Riley, Medina, che se finalizzati potrebbero raddoppiare la cifra spesa. E come se De Zerbi non avesse un contratto da 6 milioni all’anno (fonte L’Equipe).

💬 Servono davvero simili dichiarazioni, ammesso e non concesso che abbiano un senso reale? La verità è che De Zerbi in primis si lamenta per essere giudicato sulla base del suo personaggio e delle sue amicizie, ma lui stesso non fa nulla per lasciar parlare unicamente il campo, anzi.

🛑 Dalle filippiche moraliste alle sparate geopolitiche sulla guerra in Ucraina, dalle dichiarazioni deliranti su Guardiola – “meglio perdere una finale di Champions contro di lui che vincerla contro qualcun altro” -, per finire con questa insopportabile narrativa anti-potere, siamo sempre alle solite.

✅ Da parte nostra, vorremmo poter solo giudicare un (bravo) allenatore e il suo lavoro. Il problema resta però tutta la cortina fumogena e dialettica che circonda il tecnico di Brescia, creata sì da una narrazione disonesta, ma anche da tante dichiarazioni esasperate e fuori misura. 

Questo un pezzo scritto tempo fa da Rivista Contrasti: Cosa non torna nella narrazione di De Zerbi. 

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