Conte ha reso il Napoli più europeo per contare in Champions (Gazzetta)

Il Napoli non avrebbe avuto cittadinanza in Champions. Più possesso. Baricentro più alto, più passaggi, più tiri. In due parole: Napoli più dominante e offensivo

Conte

Napoli's Italian Head coach Antonio Conte looks on during the Italian Serie A football match SSC Napoli against Torinoi FC at the Diego Armando Maradona Stadium, in Naples on April 27, 2025. (Photo by CARLO HERMANN / AFP)

Conte ha reso il Napoli più europeo per contare in Champions (Gazzetta)

Scrive la Gazzetta, con Luigi Garlando, che il Napoli dello scorso non avrebbe avuto cittadinanza nella Champions di Psg e Barça. Conte ha dovuto lavorare per europeizzarlo.

Scrive la Gazzetta dello Sport:

La squadra solida che ha vinto lo scudetto con il minimo storico di punti e gol fatti, non avrebbe avuto cittadinanza nella Champions di Psg e Barça. Perciò Antonio ha lavorato sul mercato e in campo per dotare il Napoli di un passaporto europeo. Oggi ce l’ha. Dal campionato scorso a questo, il possesso è passato dal 54 al 59%, la linea di recupero palla è salita di 3 metri (da 37 a 40), i passaggi da 485 a 546, la media dei tiri da 12 a 15. In due parole: Napoli più dominante e offensivo, come pretende l’Europa.

Il modo migliore per disinnescare Haaland è non fargli arrivare la palla. Senza il giocattolo, il Bambinone si intristisce. Il Napoli pressa più dell’anno scorso e tenere il pallone lontano sarebbe una bella corsa. Certo, comporta il rischio di lasciarsi campo alle spalle, e, se in quello spazio deflagra il Mostro, come ha fatto nel derby di domenica, addio… Servirà un pressing ragionato, attenzione nelle preventive e transizioni veloci quando bisognerà comporre il blocco basso.

Conte: «Siamo qui con umiltà. La nuova Champions dà possibilità a tutti di arrivare in fondo, Meret è recuperato»

Antonio Conte, tecnico del Napoli, ha presentato in conferenza stampa il primo appuntamento degli azzurri in Champions League, di scena domani sera (ore 21) all’Ethiad Stadium di Manchester contro il City.

Di seguito le sue principali parole.

«Tornare in Inghilterra fa sempre piacere, ho avuto l’opportunità di fare due esperienze con due top club come Chelsea e Tottenham. Esperienze che ti restano dentro. L’atmosfera e il livello che ci sono in Inghilterra sono molto alti. Allenare in Inghilterra è stato bellissimo. Giocare a Manchester è motivo di orgoglio e soddisfazione, esserci col Napoli dopo aver vinto lo scudetto l’anno scorso è molto bello. Affrontiamo una squadra per la quale parla la storia con un allenatore top. Ci arriviamo con grande umiltà, dopo un’annata straordinaria. Vogliamo confrontarci in maniera umile. Ci consideriamo degli alunni che vengono ad affrontare i maestri. Da parte nostra c’è la voglia di capire come stiamo precedendo e confrontarci con queste realtà molto importanti e forti».

Sulle ambizioni

«Se prendiamo l’esempio della Champions dell’anno scorso, capiamo la difficoltà del torneo in cui ci troviamo. Dopo otto partite squadre come Manchester City, Psg, Real Madrid hanno dovuto fare lo spareggio per andare avanti. Nessuno può sottovalutare nessuno. Il nuovo format dà più possibilità a tutte, non solo a quelle che storicamente lottano per vincere. Noi siamo qui con grande entusiasmo, vogliamo giocarla tutti. La società per dare lustro, i tifosi per sentire l’inno, noi per confrontarci e capire a che punto siamo. In Champions League io e il Napoli siamo arrivati al massimo ai quarti di finale, significa che abbiamo meritato questo. Ora cerchiamo di unire le forze e cerchiamo di fare qualcosa di bello senza farci prendere da facili entusiasmi o grandi depressioni. Procediamo orgogliosi di quello che stiamo facendo, step by step. Domani ci vorrà tanto coraggio».

«L’anno scorso siamo ripartiti da un modulo, poi l’arrivo di calciatori diversi ci ha fatto cambiare. Adesso continuiamo questo processo, al di là dei moduli, vogliamo continuare a crescere. Di sicuro non ci snatureremo, non è la strada che porta ad una crescita. Giocheremo la nostra partita con i nostri pregi e difetti. Iniziamo questo viaggio con grande entusiasmo».

Conte e i singoli

«Hojlund proviene dallo United dopo due stagioni complicate, ha 22 anni e una grande carriera davanti. Ha mostrato di avere una grande potenzialità così come Lucca e Ambrosino. La nostra crescita passa dalla crescita di ogni singolo. Ci siamo preparati come per tutte le altre, non facciamo mai cose diverse. Ho parlato con De Bruyne, gli ho chiesto alcune cose perché lui per dieci anni è stato qui, allenato da un grandissimo come Guardiola. Da parte sua ci sarà grande emozione ma mi auguro che dopo il fischio d’inizio si cali nella nostra realtà per darci il contributo che ci sta dando in queste partite. Meret? Non ho voluto rischiarlo con la Fiorentina ma oggi si è recuperato ed è a disposizione. McTominay? Mi sono sempre chiesto perché non emergeva in Inghilterra. Quando c’è stata la possibilità di prenderlo al Napoli non ci credevo, l’ho subito voluto. Magari ha avuto bisogno di cambiare per emergere, siamo molto contenti di averlo con noi».

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«L’atmosfera di Manchester è molto bella, permette agli allenatori di restare a lungo. Così è stato per Ferguson con lo United e così è oggi per Guardiola con il City. C’è una sinergia importante, restare così a lungo in una città non è facile, ogni stagione si riparte da capo. Hojlund lo conosco da quando giocava all’Atalanta, quando gli ho parlato ho avuto l’impressione che era molto felice di questa sua nuova esperienza. Gli darà l’opportunità di crescere per farlo diventare un attaccante fantastico».

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