«Il Tas è stato svuotato di potere, ora ci sarà la corsa alla giustizia ordinaria» (Spiegel)

La sentenza della Corte di giustizia Ue è passata sotto silenzio mediatico ma è potenzialmente dirompente. L'esperto tedesco: "Ci sono troppi soldi in ballo per non fare ricorso"

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President of FIFA Gianni Infantino speaks next to the trophy during the 2025 FIFA Club World Cup Draw ceremony in Miami on December 5, 2024. (Photo by Giorgio VIERA / AFP)

Anche se è passata sotto silenzio mediatico, la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che sostanzialmente sancisce che il Tas di Ginevra non è più l’ultimo grado di giudizio per le controversie sportive è potenzialmente dirompente. Perché concede a tutti, atleti o club, di fare ulteriore ricorso alla giustizia ordinaria statale. Ne abbiamo scritto qui, qualche giorno fa. In Germania se ne è accorto lo Spiegel che si è fatto spiegare per bene le conseguenze da Paul Lambertz, un esperto di diritto sportivo specializzato in diritto societario, doping e sponsorizzazioni che dal 2014 all’inizio del 2019 è stato arbitro proprio presso il Tribunale Arbitrale Sportivo Tedesco.

Il Tas, spiega, “ha perso molto potere. Finora, c’era un solo modo per rivedere le sentenze. Quindi, il procedimento legale di solito si concludeva in Svizzera. Ora, invece, il Tas non ha più l’ultima parola sulle questioni riguardanti le federazioni e gli atleti europei: questa ora spetta ai tribunali europei. Quindi, se il Tas emette sentenze che violano il diritto europeo, possono essere annullate. Questa è una perdita di potere significativa“.

Secondo Lambertz “è una vittoria per tutti coloro che sono stati trattati ingiustamente dal Tribunale Arbitrale dello Sport” e “una sconfitta per le associazioni, perché hanno tratto vantaggio soprattutto dal fatto che il procedimento legale si sia concluso in Svizzera”.

Quando è stato introdotto il Tas si volevano “regole uniformi per tutti nel mondo dello sport. Volevano impedire un sistema in cui le regole venivano applicate in modo diverso nei diversi Paesi. Prendiamo la questione del doping. Se la Danimarca consente a un dopato di gareggiare di nuovo dopo un mese, ma la Germania lo sospende per quattro anni, è ingiusto”. Ora “non sarebbero più garantite sanzioni uniformi. Sarà importante che il Tas aderisca alla giurisprudenza europea nelle sue sentenze. In questo modo, le sentenze saranno valide anche dopo la revisione legale da parte dei tribunali europei”.

Nel breve periodo però è ipotizzabile “che sempre più persone ricorreranno ai tribunali europei. Ci sono semplicemente troppi soldi nel sistema per dire: “Vabbè, la prossima volta andrà meglio”.

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