Il calcio europeo valuterà Conte per i risultati, per il gioco, ora ammirato solo come brutto e vincente (Corbo)

Deve chiedere a se stesso qualcosa in più: meno infortuni, più cambi, aiutare i giovani a emergere. Il sofferto finale dello scudetto ricorda qualcosa

Neres Conte

Db Monza 19/04/2025 - campionato di calcio serie A / Monza-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Antonio Conte

Il calcio europeo valuterà Conte per i risultati, per il gioco, ora ammirato solo come brutto e vincente (Corbo)

Antonio Corbo su Repubblica Napoli scrive dell’inizio del campionato, del mercato degli azzurri e di Antonio Conte:

È l’anno di Antonio Conte. Deve convincersi di essere sotto i fari del calcio europeo. A 56 anni può tornare nel grande giro, ne uscì nella lontana primavera del 2023 dopo lo strappo con il Tottenham. Lo scudetto italiano lo ha rimesso in pista, un capolavoro trasformare in una squadra quello che era un gruppo di giocatori pigri, oziosi, anarchici. Il fausto 2024. Ma sarà interesse di Antonio Conte chiedere a se stesso qualcosa in più: una ridotta catena di infortuni, più cambi in formazione e nella stessa partita, aiutare i giovani a emergere. Il sofferto finale dello scudetto ricorda qualcosa.

Il calcio europeo valuterà Conte per i risultati, per il gioco, ora ammirato solo come brutto e vincente. Non per la cantilena sugli acquisti e le cessioni, temi labili nell’arco di un anno. I rapporti fra allenatore e presidente sono tuttavia ottimi. E Conte che decide, ma De Laurentiis non si limita a ubbidire, ora osserva e indirizza.  

Del mercato scrive:

Non è ancora completo, il mercato caotico e contraddittorio sempre aperto, un attaccante e un centrocampista da definire, ma il Napoli per tutti è già il più forte.

Conte: «Il Napoli da favorito e con Osimhen, Kvara e Zielinski è arrivato decimo, non dimentichiamolo»

Ha detto che ripetersi è difficile, ma lei c’è riuscito e sa come si fa. Come si fa?

Conte: «A questo gruppo non c’è bisogno di ripetere, è un gruppo serio e responsabile di ragazzi che hanno voglia di lavorare e migliorarsi. Quello che ho rimarcato è che ripetersi sarebbe un fatto storico perché non è mai successo a Napoli e quando siamo partiti favoriti con Osimhen, Kvara e Zielo, non dimentichiamo che siamo arrivati decimi e questo deve essere impresso chiaro nelle menti di tutti noi e dell’ambiente. Perché si vince tutti e nell’eventualità si perde tutti. Sarà un campionato difficile in cui ci sono tante squadre attrezzate. Noi dobbiamo fare del nostro meglio e dare anche una strada a molte squadre che non sono le solite abituate a vincere lo scudetto».

Si dà per scontato che il Napoli non debba soffrire, come invece lo scorso anno.

«Il Napoli ha sofferto l’anno scorso? E allora due anni fa si è morti? L’anno scorso abbiamo vinto lo scudetto facendo grandissime cose, se per voi è sofferenza, allora alzo le mani e mi ritiro. L’ambiente non può stare con noi se vinciamo e contro di noi se perdiamo, sarebbe troppo facile. Anche l’anno scorso mi è stata fatta la domanda delle pressioni, l’anno scorso abbiamo dimostrato di saperle sopportare e adesso ci apprestiamo a una nuova stagione dove ciascuno può pensare quello che vuole. Io dico che bisogna parlare poco avere la testa bassa e pedalare, sennò facciamo come due anni fa quando sono stai imputati solo calciatori, società e presidente. Cerchiamo di creare un ambiente compatto nella buona e nella cattiva sorte».

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