Goggia: «Sto migliorando il mio equilibrio con la ginnastica artistica e prendo lezioni di tiro con l’arco»

A Libero: «A settembre andrò ad allenarmi in Argentina e Cile. Il top della mia carriera resta l’oro di Pyeongchang. Ritiro? Per ora non ci penso».

Sofia Goggia

BEAVER CREEK, COLORADO - DECEMBER 11: Sofia Goggia of Italy prepares to compete in the STIFEL Birds of Prey FIS World Cup - Beaver Creek Women's Downhill Training at Beaver Creek Resort on December 11, 2024 in Beaver Creek, Colorado. Sean M. Haffey/Getty Images/AFP Sean M. Haffey / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP

La sciatrice Sofia Goggia sta trascorrendo l’estate nella sua Bergamo. Il quotidiano Libero l’ha intervistata per conoscere i dettagli sui suoi allenamenti estivi.

Goggia: «Sto migliorando il mio equilibrio con la ginnastica artistica e prendo lezioni di tiro con l’arco»

Cosa fa una campionessa di sci d’estate? Come prepara la stagione che verrà?

Goggia: «Mi sono organizzata. Sono a Bergamo e non su una spiaggia perché devo prepararmi al meglio per un calendario sciistico delicato, l’ennesimo per me».

Palestra? Lavoro atletico? O che altro?

«Sì, il solito lavoro di potenza ma quest’anno ho deciso di lavorare sui muscoli anche con allenamenti acrobatici. Vi sembrerà strano ma ho cercato di perfezionare i salti e gli equilibri necessari dello sci con la ginnastica artistica. Ho preso persino lezioni di… tiro con l’arco».

Da marzo non gareggiate più, e lo stop si protrae per mesi…

«Lo sci è l’unico sport che da aprile a ottobre sta fermo. Io andrò in Argentina e Cile per rimettere gli sci sui ghiacciai andini, ma soltanto a settembre».

Obiettivo per il 2026, le Olimpiadi?

«Tutti me lo chiedono ma voglio pensarci soltanto a febbraio. Prima ci sono gare di coppa del mondo per affinare il mio stato di forma ma, soprattutto, per vincere».

Come sta Federica Brignone?

«La sono andata a trovare a Torino, ora si è sottoposta a una seconda operazione, per lei il difficile viene adesso. Ma sono sicura che si riprenderà al cento per cento. Era positiva, come sempre».

E tu? Il tuo corpo ha dimenticato i continui e ripetuti infortuni? Gli stop e le riprese miracolose?

«Sto bene ma mi sto chiedendo in questi giorni cosa sarebbero le mie ginocchia, le mie caviglie, le mie articolazioni se non avessero subìto tutti quei traumi».

Lindsey Vonn ha rappresentato un ostacolo insormontabile poi, ai Giochi di Pyeongchang, sei riuscita finalmente a batterla. Cosa rappresentò quell’oro olimpico in discesa libera?

«Lindsey era il mio idolo e quella gara è stata una roba veramente folle. L’oro ebbe un valore enorme ma ancor più l’aver battuto quella campionessa che era il mio punto di riferimento. È un po’ come nelle tragedie greche, la Vonn era insieme la migliore e l’avversaria da abbattere».

Da bambina hai avuto dei miti?

Goggia: «Sono cresciuta con i trionfi di Deborah Compagnoni, l’ammiravo per quello che vinceva e per come lo faceva. Ha avuto molti infortuni e mi sono rivista in lei, soprattutto prima delle Olimpiadi di Pechino».

Dove hai vinto un argento pazzesco, quasi su una gamba sola. È stato il suo top di carriera?

«Il top resta l’oro di Pyeongchang. Il colore della medaglia di Pechino era diverso ma quello che ho sofferto per il ginocchio ko ha generato sensazioni che mi rimarranno dentro sempre».

Milano Cortina ultimo atto della leggenda Goggia?

«No, al ritiro non ci penso affatto».

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