Europeo femminile 2029, l’Italia rinuncia: troppi ritardi per stadi e infrastrutture
La Figc ha deciso di non presentare la candidatura ufficiale. La Gazzetta: pesano il ritardo infrastrutturale e la consapevolezza di non poter competere con le altre

Mf Ginevra 07/07/2025 - Europeo femminile 2025 / Francia-Inghilterra / foto Michele Finessi/Image Sport nella foto: esultanza gol Cristiana Girelli
L’Italia si tira fuori dalla corsa all’Europeo femminile del 2029. Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, la Figc ha deciso di non trasformare la manifestazione d’interesse in una candidatura ufficiale, lasciando campo libero a Danimarca e Svezia (insieme), Germania, Polonia e Portogallo. Una scelta dettata soprattutto dal gap infrastrutturale rispetto agli altri Paesi. E dalla consapevolezza che, al momento, non ci sarebbero le condizioni per sostenere un progetto competitivo.
L’Italia non ospiterà l’Europeo femminile del 2029:
Scrive Pietro Scognamiglio sulla Gazzetta: «La Figc ha ritirato la manifestazione d’interesse per l’organizzazione dell’Europeo femminile del 2029. Entro le 18 di ieri andava convertita in un’effettiva candidatura, ma la scelta è stata quella di fare un passo indietro. Restano in corsa Danimarca e Svezia (candidatura congiunta), Germania, Polonia e Portogallo. Opzioni tra le quali la Uefa sarà chiamata a scegliere nel Comitato Esecutivo del prossimo 3 dicembre a Nyonv».
Le ragioni del «passo indietro»:
La Gazzetta riferisce: «Alla base della scelta – è quello che trapela da via Allegri – una valutazione concreta sul ritardo dal punto di vista dell’impiantistica rispetto alle altre candidature (soprattutto quella scandinava, che viene accreditata come favorita anche per una sorta di rotazione nell’assegnazione delle fasi finali di grandi competizioni continentali). Alle spalle della candidatura tedesca, invece, ci sarebbe un importante sostegno economico del Governo. Non è bastato evidentemente l’entusiasmo generato dal brillante percorso delle Azzurre nel recente Europeo svizzero per dare sostanza a una sfida (anche onerosa, sul piano economico e organizzativo) non supportata da concrete possibilità di successo. Nell’ipotesi, sarebbero state coinvolte città e stadi non inseriti nel Bid di candidatura per l’Europeo maschile del 2032 che l’Italia ospiterà insieme alla Turchia».