De Bruyne: «Le amichevoli? Non sono preoccupato, andrà tutto bene. Gli allenamenti sono molto diversi rispetto all’Inghilterra»

Intervista al Corsport: «Perché la 11? Perché era disponibile. Dopo dieci anni in Inghilterra dovremo abituarci a un nuovo modo di vivere, andrà tutto bene»

Conte De Bruyne

Mg Dimaro 22/07/2025 - amichevole / Napoli-Arezzo / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Kevin de Bruyne

De Bruyne: «Le amichevoli? Non sono preoccupato, andrà tutto bene. Ho scelto la 11 perché era disponibile».

Kevin De Bruyne intervistato dal Corriere dello Sport, a firma Fabio Mandarini. Ecco qualche estratto.

Quale muscolo le fa più male dopo venti giorni di preparazione con Conte?
«Ah, tutti!». Ride e agita le mani. «È difficile ed è molto diverso rispetto a quello a cui ero abituato in Inghilterra, ma mi sento bene. Sto gestendo tutti gli allenamenti e sono molto felice di quello che stiamo facendo. Mi fa bene allenarmi in questo modo, è una buona cosa».

Inevitabile: prime differenze di metodo tra Conte e Guardiola.
«Direi che sono due modi diversi di giocare: probabilmente Pep è un po’ più attento al controllo della palla e al possesso, mentre Conte è un po’ più strutturato nel gioco e punta molto sulla mentalità. Pep lavora più sulla zona. Ci sono un paio di cose diverse, ma ogni allenatore ha i suoi principi e le sue caratteristiche».

La preoccupano i risultati delle amichevoli?
De Bruyne: «No, per niente. Ovviamente vorresti vincere sempre, anche le amichevoli, ma capisci che stai lavorando ed è una fase diversa. Siamo appena a metà preparazione. E comunque credo che nel secondo tempo con il Brest abbiamo giocato bene. Ripeto, non sono preoccupato: andrà tutto bene».

Quante volte Manna l’ha chiamata per convincerla ad accettare il Napoli?
«Personalmente non molte: l’ho visto un paio di volte a Manchester, è venuto a casa mia, e per il resto ha parlato con i miei avvocati e cose simili. Poi mia moglie è stata a Napoli per farsi un’idea. Una procedura normale».

De Bruyne e la chiamata della Juventus

L’ha chiamata anche la Juve, vero?
«Ho avuto varie conversazioni con tanti club attraverso il mio entourage. Ma è la normalità quando sei libero»

A proposito: la sua famiglia è già a Napoli?
«In questo momento è ancora in Inghilterra, stiamo organizzando il trasloco: dobbiamo ancora prendere casa, spostare le nostre cose, i nostri tre figli ed essere pronti con le scuole a settembre. C’è tanto lavoro da fare e io sono spesso fuori. Mia moglie Michèle probabilmente verrà a fine agosto con i bimbi. Dopo dieci anni in Inghilterra dovremo abituarci a un nuovo modo di vivere, ma sono sicuro che andrà tutto bene».

Perché ha scelto la maglia numero 11 dopo tanto 17 e tanto 7?
«Perché era disponibile! Solo per questo». E giù un’altra risata contagiosa.

Come trascorre il suo tempo libero?
«Mi piace giocare a golf e a padel. Ma di base il mio hobby è portare i miei bimbi in giro a giocare a calcio. Mi piace guardare come giocano, mi diverte la vita con i miei figli. Per me è importante aiutarli e vederli crescere. Fare cose normali nella vita mi diverte e mi dà molta pace. Perché la vita è pazza». 

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