Wimbledon, Sinner vince nonostante l’infortunio: semifinale in scioltezza

Il numero uno al mondo affronterà il vincente della sfida tra Novak Djokovic e Flavio Cobolli. Sembrava infortunato, ma le cose stanno cambiando rapidamente

Sinner

Italy's Jannik Sinner plays a forehand return to US player Ben Shelton during their men's singles quarter-final tennis match on the tenth day of the 2025 Wimbledon Championships at The All England Lawn Tennis and Croquet Club in Wimbledon, southwest London, on July 9, 2025. (Photo by HENRY NICHOLLS / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE

Jannik Sinner è in semifinale a Wimbledon 2025. Il tennista altoatesino è riuscito a staccare il pass per il penultimo atto battendo in tre set l’americano Ben Shleton: 7-6, 6-4, 6-4 il punteggio al termine dell’incontro durato poco meno di due ore e mezza (2 h e 21 minuti).

Wimbledon, Sinner vola in semifinale

Nonostante il leggero infortunio accusato al gomito, l’azzurro ha superato il turno senza particolari difficoltà. Il primo set, molto equilibrato, se l’è aggiudicato al tie-break. Con gli altri due, entrambi strappando nel decimo game, ha messo la pietra tombale sull’incontro mostrandosi concreto nei momenti propizi.

Non è un Jannik, di certo, al meglio della condizione. Ma le cose stanno cambiando rapidamente. Un messaggio chiaro e diretto a chi si troverà di fronte tra Novak Djokovic e Flavi Cobolli.

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Pietrangeli: «Sono stanco e debole, torna sempre in mente la morte di mio figlio. Wimbledon? Non ho visto una partita»

La leggenda del tennis italiano Nicola Pietrangeli si appresta ad essere dimesso dal Policlinico Gemelli, dove è ricoverato dal 4 luglio per accertamenti approfonditi. In attesa di tornare a casa, il 91enne ha rilasciato alcune dichiarazioni a Il Corriere della Sera, in cui ha raccontato delle sue condizioni e ammesso – comprensibilmente e con la sua consueta schiettezza – di non aver seguito il torneo di Wimbledon.

Le parole di Nicola Pietrangeli

«Il dolore per la morte di mio figlio Giorgio si è sovrapposto a una condizione di salute fragile», ha detto Pietrangeli.  «Sono lucido, però mi sento stanco e debole, soltanto sollevare il braccio mi affatica. Cerco di ricacciare indietro il pensiero di Giorgio ma è impossibile. Mi ritorna sempre in mente», ha aggiunto.

L’ex campione ha poi continuato: «È la prima volta che dico la verità. C’è stato un momento in cui gli amici, come mi hanno raccontato dopo, mi hanno visto più di là che di qua. Ora prevale il dolore per la perdita di mio figlio, il più piccolo. Io vengo dopo. Sarebbe stato giusto che venissi via io, non il contrario. Ho spesso raccontato che vorrei assistere al mio funerale. Non scherzo. Si terrà allo stadio Pietrangeli del Foro Italico. Tremila posti a sedere».

E passando a Wimbledon emerge ancora più forte l’immagine di un Pietrangeli affranto, ma sempre caratterizzato da quella punta di schiettezza che lo caratterizza: «Non ho visto una sola partita. Non ho un bel ricordo degli ultimi anni da spettatore. Gli inglesi non mi hanno trattato bene. Non mi davano neppure la macchina per il trasporto. Prendevo il taxi. Avrei meritato più gentilezza».

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