Una nuova era per il calcio… o solo un nuovo business per la Fifa? (So Foot)

So Foot critica la Coppa del Mondo per Club, definendola un successo economico a scapito della salute dei giocatori e con numeri gonfiati.

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President of FIFA Gianni Infantino speaks next to the trophy during the 2025 FIFA Club World Cup Draw ceremony in Miami on December 5, 2024. (Photo by Giorgio VIERA / AFP)

La nuova Coppa del Mondo per club voluta dalla Fifa ha centrato l’obiettivo economico, ma solleva dubbi su tutto il resto.

Tra autocompiacimenti di Gianni Infantino, sponsor miliardari e affluenze gonfiate, il torneo si presenta come una macchina di marketing perfettamente oliata. Ma dietro i grandi numeri, emergono stadi semivuoti, giocatori spremuti e un format che divide. Mentre la Fifa pianifica già la prossima edizione, cresce la critica verso un evento che sembra più attento ai profitti che alla sostenibilità del calcio.

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Infantino ridisegna il calcio ad immagine e somiglianza della Fifa (So Foot)

L’ultimo articolo di So Foot non usa mezzi termini e apre così il bilancio sulla nuova Coppa del Mondo per club:

“La Coppa del Mondo per club ha raggiunto il suo obiettivo principale: generare denaro, e Gianni Infantino ne è piuttosto fiero. Ma si può davvero considerare questo torneo come qualcosa di più di una gigantesca piattaforma di marketing?

Pochi sono in grado di autocompiacersi come Gianni Infantino. Il presidente della Fifa ha difeso la sua Coppa del Mondo per club come nessun altro: «È iniziata l’età dell’oro del calcio per club mondiale», ha dichiarato alla vigilia della finale. «Possiamo affermare che questa Coppa del Mondo per club è stato un successo assolutamente clamoroso sotto ogni punto di vista.» Sotto ogni punto di vista, davvero?”

Infantino e il tutto esaurito

“Da buon contabile, Infantino snocciola cifre: «Ci dicevano che dal punto di vista finanziario non avrebbe funzionato, che sarebbe stato un flop perché non interessava a nessuno. Nessun’altra competizione per club al mondo oggi si avvicina nemmeno lontanamente a un valore di 33 milioni per partita. È quindi già la competizione per club di maggior successo al mondo, da qualunque prospettiva la si guardi.»

La Fifa ha venduto tutti i suoi pacchetti di sponsorizzazione, e per di più «a marchi internazionali di primo livello» (una ventina in tutto, tra cui Airbnb, Panini, Lenovo, Coca-Cola, Qatar Airways e Jeep). Non ha però probabilmente venduto tutti i suoi felpe con cappuccio a 80 euro, i kit maglietta/cappellino a 70 euro, né le repliche del trofeo a 220 euro – ma questa è un’altra storia.”

Infantino e la Fifa si fanno i conti da soli

“Infantino si vanta di aver sfondato il mercato statunitense, altamente ambito, attirando quasi 2,5 milioni di persone negli stadi. «Sono circa 40.000 persone per partita. Nessun campionato al mondo, tranne la Premier League, raggiunge una tale media», sottolinea.

Tuttavia, dimentica la Bundesliga (che ha quasi 43.000 spettatori a partita), cosa non proprio simpatica. E soprattutto, manipola i numeri a suo favore. Quasi un terzo delle partite della prima fase (14 su 48) si sono giocate davanti a meno di 20.000 spettatori. Un’ondata di entusiasmo? Mica tanto, soprattutto considerando che la Fifa ha abbassato drasticamente i prezzi, persino per le gare a eliminazione diretta, pur di gonfiare le cifre.”

La Fifa tira dritto, anche se i giocatori crollano

“Va riconosciuto alla Fifa un test interessante con le telecamere indossate dagli arbitri, che offrono immagini immersive; alcune partite discrete e la trasmissione gratuita in tutto il mondo grazie al partenariato con Dazn.

Anche i club non sono tornati a mani vuote, con un montepremi di un miliardo di dollari da spartirsi. Ma, come spesso accade, i sacrificati sono i giocatori, spremuti per una competizione “tanto inutile per il calcio quanto pericolosa per la salute fisica e mentale degli atleti”, affonda l’Unfp (il sindacato dei calciatori francesi).

 (Intanto) la lista dei candidati a ospitare l’edizione 2029 è già piena: Spagna, Marocco, Brasile e Qatar. Il circo del calcio è pronto a rimettersi in viaggio… poco importa se gli attori in gioco pagano il prezzo più alto.”

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