La Spagna non deve scusarsi per aver perso Euro 2025, deve continuare a parlare solo di calcio (Paìs)
Anche se non sono riuscite a mettere la ciliegina sulla torta. La rivoluzione, nonostante tutto, è completa.

Picture shows a mural by Italian street artist Salvatore Benintende aka TvBoy which depicts Spanish Football Federation President Luis Rubiales kissing Spain midfielder Jenni Hermoso, in Barcelona on September 1, 2023. (Photo by Pau BARRENA / AFP) /
Euro 2025. La Spagna perde in finale ai rigori contro una fortissima Inghilterra ma mostrando un’idea di gioco costante. Non dissimile rispetto a quella del calcio maschile. Sintomo del fatto che il calcio in Spagna viene vissuto in un solo modo e questo – giusto o sbagliato, vincente o perdente che sia questo stile – significa avere una fortissima identità. El Paìs analizza la sconfitta in finale con orgoglio, con il perenne riferimento (anche se non viene citato) al bacio estorto da Rubiales a Hermoso.
La Spagna non dovrebbe scusarsi o vergognarsi per aver perso Euro 2025 (Paìs)
Scrive così El Paìs:
“Irene Paredes, che bacia la medaglia d’argento. È tutta dignità. Autocritica, amor proprio e orgoglio. […] Alexia Putellas, seria, ieratica, incasinata, muta. Una diva che analizza, che dubita, che visualizza, come altre volte, anche nella sconfitta. Per capire dove andare per vincere di nuovo. Come fece dopo quella prima finale di Champions League persa contro il Barcellona […]
Aitana Bonmatí, la migliore giocatrice del torneo, riceve pacche sulle spalle e congratulazioni, ma non sa cosa dire o come esprimere la sua gratitudine. Tristezza immensa. […] Ma nessuna squadra in questo momento gioca come la Spagna. Con la sua audacia e la sua voglia di vincere. Nessuna speculazione sul risultato. Con alternative in attacco. Con il suo tocco, la sua compostezza e anche la sua immediatezza. […] Quello che abbiamo vissuto domenica è stato proprio questo: calcio. La brutalità di uno sport in cui probabilità e statistiche spesso falliscono. […]
Lasciamo che i critici analizzino quanto lavoro si può fare per migliorare la prestazione di una squadra ai rigori (sia tecnicamente che psicologicamente) e quanto ampio sia il margine di miglioramento nella competizione femminile (la Spagna non è l’unica a rimproverarsi oggi per come sono andati i rigori; ci sono stati alcuni finali davvero terrificanti a questo Europeo). […]
Questa Spagna, che oggi abbaglia con una generazione d’oro, non ha bisogno di scusarsi per aver perso una finale, ma di continuare a parlare di calcio. Che non sia mai più necessario alzare i pugni. Queste giocatrici non avevano bisogno di vincere Euro 2025 per giustificare il loro sforzo. Anche se non sono riuscite a mettere la ciliegina sulla torta. La rivoluzione, nonostante tutto, è completa. E no, non c’è bisogno di scusarsi per aver perso una finale. Lo ha detto Vero Boquete. Lei sa di sacrifici. E di successi. Ora si tratta solo di pensare al prossimo obiettivo”.