Perez e il Real Madrid: «club sportivo o impresa?» (El Pais)

Il presidente ha avanzato l’ipotesi di trasformare il club spagnolo in una società commerciale. Come racconta El Pais, questa proposta riaccende il dibattito sui modelli dei club calcistici in Spagna.

Florentino Perez Real Madrid

Real Madrid's Spanish president Florentino Perez poses upon arrival to attend the 2022 Ballon d'Or France Football award ceremony at the Theatre du Chatelet in Paris on October 17, 2022. (Photo by FRANCK FIFE / AFP)

Florentino Perez ha avanzato una proposta che potrebbe cambiare la struttura giuridica del Real Madrid: trasformare il club da associazione sportiva a società per azioni. L’idea, come racconta Jorge Velasco su El Pais, riapre il dibattito sul modello di gestione nel calcio spagnolo, tra club tradizionali e società anonime sportive.

La strategia di Perez:

El Pais sulla proposta di Perez: «Si tratta di una strategia che mira a proteggere il patrimonio del club e, in sintesi, a mantenere il controllo maggioritario dell’unica squadra ad aver vinto 15 Coppe dei Campioni. Il piano è ancora in fase embrionale, e il club non ha lasciato intendere se verrà effettivamente realizzato. Tuttavia (…) riaccende un acceso dibattito nel mondo del calcio: club sportivo o impresa? Il calcio spagnolo è regolato dalla Ley del Deporte, che impone alle istituzioni che partecipano a competizioni professionistiche di costituirsi come club sportivi (associazioni senza scopo di lucro) oppure come società anonime sportive (Sad)».

Da club sportivi a società anonime sportive:

Jorge Velasco scrive: «Le squadre di calcio possono scegliere tra testa o croce. Ma la maggior parte ha optato per una sola faccia della medaglia: la società anonima sportiva. Una scelta che ha una spiegazione. La precedente Ley del Deporte del 1990 “impose l’obbligo di convertirsi in società anonime sportive a tutti i club professionistici che non avevano ottenuto risultati economici positivi negli esercizi precedenti”, spiega Juan de Dios Crespo, socio dello studio legale Ruiz-Huerta & Crespo e specialista in diritto sportivo. Questa norma fece sì che solo quattro club — Real Madrid, Barcellona, Athletic Club e Osasuna — rimanessero club sportivi, mentre tutti gli altri “furono costretti a diventare Sad secondo quanto previsto dalla legge”, aggiunge Crespo. Con la riforma del 2022, quest’obbligo è stato eliminato».

Il club sportivo:

Secondo quanto scrive El Pais: «Trent’anni dopo, questi quattro club mantengono ancora la struttura di club sportivo. Ma cosa significa esattamente? “Si tratta di un modello di partecipazione democratica diretta, in cui i soci votano in assemblea e scelgono il presidente”, spiega Gonzalo Jiménez, avvocato esperto in diritto sportivo presso Martínez-Echevarría. Questo tipo di organizzazione consente ai soci di base di avere un peso reale nella gestione della società. Tuttavia, presenta anche limiti nella competizione con altri club: “L’assenza di azionisti impedisce l’ingresso di capitali esterni”, sottolinea Jiménez».

La società anonima sportiva, cosa significa la proposta di Perez:

Il giornale scrive: «Il modello Sad, al contrario, non si fonda su una base associativa ma su una struttura proprietaria: detiene il controllo chi possiede più azioni. La società anonima sportiva funziona come una qualsiasi impresa. “Ci sono azionisti (persone fisiche o giuridiche), un capitale sociale suddiviso in azioni e organi amministrativi simili a quelli di un’azienda”, spiega ancora Jiménez (…) Oggi molti club — come Manchester City, Arsenal, Psg o Inter — sono controllati da fondi di investimento».

Il confronto tra i due modelli:

Velasco sostiene: «Le differenze tra i due modelli emergono anche sul piano fiscale. Come vengono tassati i club? Le società anonime sportive pagano l’imposta sulle società, “quindi sono soggette all’aliquota generale del 25% sui profitti, senza esenzioni specifiche per l’attività sportiva”, chiarisce Bartolomé Sánchez, consulente fiscale di Cuatrecasas. I club sportivi, pur tassati anch’essi al 25%, possono accedere al regime delle entità parzialmente esenti previsto dalla legge sull’imposta sulle società, a patto che i proventi derivino da attività coerenti con il loro oggetto sociale e non siano considerate attività economiche. Rientrano tra le rendite esenti “le quote associative, le donazioni e i contributi pubblici destinati all’attività sportiva”».

Verso un terzo modello:

El Pais conclude: «Il calcio professionistico sta esplorando un terzo modello: la fondazione sportiva con struttura societaria. “È un sistema in fase sperimentale, ancora poco applicato nella pratica ma già presente nel dibattito giuridico e strategico”, osserva Gonzalo Jiménez. Al momento, nessun club sportivo adotta ufficialmente questo modello. La legge non vieta che una fondazione sportiva si costituisca come società mercantile, purché tale assetto serva a sviluppare progetti sociali, educativi o culturali legati al club».

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