Renard ridimensiona il ruolo di Inzaghi nel successo dell’Al-Hilal: «Jorge Jesus aveva gettato le basi»
Il ct dell'Arabia Saudita a Le Parisien: «Questa vittoria è un po' come la nostra sull'Argentina. L'Al Hilal non sfigurerebbe nemmeno in Champions»

Saudi Arabia's French coach Herve Renard gives a press conference at the Qatar National Convention Center (QNCC) in Doha on November 25, 2022, on the eve of the Qatar 2022 World Cup football match between Poland and Saudi Arabia. (Photo by Khaled DESOUKI / AFP)
Secondo Le Parisien, Hervé Renard, commissario tecnico dell’Arabia Saudita (l’unico ad aver vinto partite, tra cui la storica vittoria contro l’Argentina nel 2022) ha seguito con grande interesse e ammirazione l’incredibile impresa dell’Al-Hilal, capace di battere il Manchester City (3-4 dopo i tempi supplementari) negli ottavi di finale della Coppa del Mondo per club. Tornato dagli Stati Uniti dopo la Gold Cup, il ct, in carica dal 2024 per il secondo mandato, è testimone diretto della crescita sorprendente e sempre più concreta del calcio saudita sulla scena internazionale.
Leggi anche: Il calcio non è solo Europa. Altro che sorpresa: il successo dell’Al Hilal parte da lontano (So Foot)
Renard elogia l’ascesa dell’Al-Hilal e il progresso del calcio saudita (Le Parisien)
Il ct dell’Arabia Saudita non si è detto sorpreso dalla qualificazione dell’Al-Hilal: «Dall’esterno può sembrare un’impresa. Ma conoscendo la qualità dei giocatori… Otto degli undici titolari contro il City avevano già giocato per un club dei primi cinque campionati europei. Penso in particolare a Ruben Neves, un grande centrocampista, Lodi, Milinkovic-Savic, Bounou (il portiere Bono), l’ex Bordeaux Malcom o l’attaccante Marcos Leonardo (autore di una doppietta). Questa squadra ha le sue individualità. Ha lavorato bene sugli automatismi con Jorge Jesus, predecessore di Inzaghi. La maggior parte dei giocatori gioca insieme da due stagioni».
Renard conferma, poi, che il calcio saudita cresce davvero e l’Al-Hilal può competere con le migliori europee: «È indubbio. Questo risultato getta una luce diversa sul campionato saudita. Un po’ come, a livello di nazionale, il nostro successo clamoroso contro l’Argentina nel primo turno del Mondiale 2022 (2-1). […] Questo club può competere con tutte le squadre europee e non è arrivato qui per caso. Ne sono convinto. […] L’Al Hilal non sfigurerebbe in un campionato europeo importante? Andrei anche oltre, non sfigurerebbe nemmeno in Champions. Vincerla, però, è tutta un’altra storia».
Secondo il ct della nazionale saudita, non è tutto merito di Inzaghi, ma anche del suo predecessore: «Prima di lui, ripeto, Jorge Jesus aveva gettato le basi. Inzaghi è stato piuttosto intelligente. Durante le partite del primo turno si è affidato al 4-2-3-1 del suo predecessore. Ha già saputo adattarsi alle difficoltà e sfrutta al meglio le qualità della rosa, non solo degli stranieri ma anche dei sauditi, in particolare del nostro capitano Salem Al-Dawsari, infortunatosi contro il City».