Juventus low-cost, Comolli fa i conti della serva: non c’è ancora un volto nuovo (Corsport)
Lo scorso anno Giuntoli spese (malissimo) 200 milioni. Comolli sta lì col bilancino, cerca prestiti e il mercato arranca.

US President Donald Trump (C), flanked by FIFA President Gianni Infantino (L) and Chairperson of Ferrari John Elkann, is presented with jerseys as he makes remarks in the Oval Office of the White House during a visit by members of Italian soccer club Juventus in Washington, DC, on June 18, 2025. Juventus will play Emirati club Al-Ain in the 2025 FIFA Club World Cup at Washington's Audi Field later in the day. Doug Mills / POOL / AFP
Juventus low-cost, Comolli fa i conti della serva: non c’è ancora un volto nuovo (Corsport)
L’articolo di oggi del Corriere dello Sport si apre con queste parole: “Chissà se il poliglotta John Elkann abbia mai studiato il cinese. Un vecchio proverbio di quella terra millenaria recita proprio così: “Se fai progetti per un anno, semina del grano. Se i tuoi progetti si estendono a dieci anni, pianta un albero. Se essi abbracciano cento anni, istruisci il popolo”. Così, nonostante da un secolo la famiglia Agnelli e i tifosi juventini siano legati da un indissolubile legame chiamato vittoria, da dodici mesi in casa bianconera comincia a farsi largo il sentimento dell’incompiutezza. E i successi cominciano a essere declinati al passato”.
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La Juventus è un cantiere aperto sotto la direzione di Comolli (CorSport)
“Nei tempi dei bilanci da far quadrare, il quarto posto potrà pure valere economicamente uno scudetto, però nessun ricavo potrà mai sostituirsi all’estasi di un trionfo. Lo sa bene come Comolli, che si è presentato parlando di “ossessione per la vittoria”. Oggi il dirigente francese si ritrova a lavorare su una sorta di piano inclinato dove ogni strategia sembra in salita. Un anno fa, di questi tempi, Motta e Giuntoli conducevano un mercato da 200 milioni. Lui e Tudor stanno lavorando con il bilancino.
Il ritiro prestagionale è cominciato ieri senza volti nuovi. […] La Juve, fin qui, ha viaggiato low-cost: il canadese è arrivato a parametro zero e Joao (Mario in uno scambio con il Porto per Costa più conguaglio a favore di Madame. Circa 32 milioni, dilazionati, sono stati impegnati per Conceiçao. Tra l’usato sicuro (Chico) e Sancho, la Juve ha scelto la prima opzione, lasciando aperta una portcina per l’inglese; verrà spalancata solo se Nico Gonzalez dovesse partire per 30 milioni”.
C’è anche il caso Douglas Costa il Luis Silvio degli anni Duemila che non si è presentato in ritiro.
Troppe uscite da gestire: la Juventus conta almeno otto esuberi
L’attacco è un altro fronte. “L’agente di Vlahovic è atteso a Torino nelle prossime 48 ore per tentare di scrivere la parola fine sull’intricata vicenda del suo assistito, che guadagna 12 milioni netti e, con il contratto in scadenza tra dodici mesi, rischia di mettere i bianconeri con le spalle al muro. Ogni ipoto, tesi di rinnovo è ormai tramontata. E per evitare un altro caso simile, è necessario che anche su McKennie arrivi un’accelerata, mentre Yildiz attende di firmare fino al 2030 dopo aver già raggiunto un’intesa. Milik, fermo da un anno, guarda ai paesi arabi, mentre Kolo Muani vuole restare a Torino e si augura che Comolli convinca il Psg a concedere un altro prestito, stavolta con diritto di riscatto. […] Hojlund, in uscita dai Red Devils, resta in attesa che Comolli passi ai fatti. Siccome il diktat della proprietà è continuare ad alleggerire il monte ingaggi, mai come stavolta la gestione degli esuberi avrà un peso. Ora sono almeno 8, salvandone alcuni: Douglas, Facundo Gonzalez, Arthur, Kostic, Nico, Weah (vicino all’Om), più Dusan e Arek. Quante spine in questa rosa”.