Sarri e la passione nascosta della MotoGp: «Nella mia Lazio vorrei Acosta, è molto veloce»

A Sky Sport: «Pensavo che Acosta potesse esplodere velocemente. In ogni caso il mio tifo è solo per i piloti italiani»

La Lazio di Sarri

Latina 13/08/2023 - amichevole / Latina-Lazio / foto Image Sport nella foto: Maurizio Sarri

Maurizio Sarri, tecnico della Lazio, è al Mugello dove in questi giorni si terrà il Gran Premio di MotoGp. L’ex Napoli è stato intercettato all’autodromo toscano da Sky Sport a cui ha concesso un’intervista, svelando la sua passione per le due ruote. Una passione di cui pochi erano a conoscenza. A seguire le sue principali parole.

Sarri al Mugello: le parole sulla MotoGp

«Qui gioco in casa, abito non molto lontano anche se ho dovuto fare un viaggio di tre ore perché gli ultimi chilometri sono stati molto impegnativi. Dove nasce la passione per la MotoGp? La seguo sistematicamente. Un pilota che può essere un attaccante delle mie squadre? Uno che mi piace molto è Acosta. Pensavo potesse esplodere velocemente, ma è caduto qualche volta di troppo. In ogni caso il mio tifo è sicuramente solo per i piloti italiani».

«Derby e Mugello? Il primo è roba grossa, lo senti per tutta la settimana prima e per quella dopo. Soprattutto se lo perdi diventa pesante fino alla partita successiva. Qui invece è più una festa, c’è un’atmosfera bellissima», chiude l’allenatore.

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Nei giorni scorsi, intanto, Sarri aveva rilasciato diverse dichiarazioni dopo il suo ritorno in biancoceleste. A seguire un estratto di quanto aveva detto a Sportitalia sul Napoli.

«Dopo la mia esperienza al Napoli, i partenopei hanno iniziato a capire che gli investimenti erano importanti e che potevano fruttare anche con ritorni economici importanti. Quando allenavo il Napoli, sembrava un problema insormontabile anche acquistare un giocatore per 18 milioni, adesso le cose sono cambiate. La società è forte, la squadra è fortissima. Penso che sarà nettamente la squadra favorita per lo scudetto. Era forte già prima, il decimo posto è un’assurdità. L’anomalia è stata quella stagione: la sensazione, vedendoli dall’esterno, è che il dominio continuerà per due o tre anni. E possono far bene anche in Champions. Hanno le caratteristiche e la forza per essere protagonisti».

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