Roma, Gasperini: «Il Napoli sia un esempio per noi. Dybala? Se sta bene e in salute, è fortissimo»
«La Juve mi ha cercato, ma ho pensato a quale era la situazione migliore per me. Se il Napoli ha vinto due scudetti in tre anni significa che possiamo farcela anche noi. La mia preparazione? Non è mai morto nessuno»

Il neo-allenatore della Roma, Gian Piero Gasperini, ha rilasciato alcune dichiarazioni nella conferenza di presentazione. A seguire le sue principali parole.
Roma, le parole di Gasperini
«I primi contatti li ho avuto con Ranieri e lui mi ha introdotto benissimo alla realtà di Roma e della squadra giallorossa. Poi ho incontrato la proprietà, persone che hanno un grande entusiasmo per la piazza. Hanno progetti ambiziosi, nonostante hanno fatto fatica a raggiungere i risultati. La proprietà comunque ha intenzione di investire, nonostante i problemi di Fair Play. Vogliono portare la Roma in alto. Tutti ti mettono un po’ in guardia sulla pressione che c’è qui tra tifosi, ambiente, radio. Ma io penso sia una forza. Queste energie vanno incanalate nel modo giusto. Se il Napoli ha vinto due scudetti in tre anni significa che possiamo farcela anche noi».
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«Di sicuro qui non si possono fare programmi per dieci anni. Spero che Dybala stia bene e in salute, quando c’è è fortissimo. Dobbiamo emulare quanto fatto dalla Roma di Claudio, dove tutti hanno spinto al massimo. Vogliamo migliorare i singoli, non è vero che ci sono alcuni giocatori non adatti. Vediamo se gli attaccanti faranno bene con me come si dice. Ripartiamo da quelli che ci sono ovvero Dovbyk e Abraham, poi vedremo strada facendo».
«Il risultato massimo che possiamo puntare quest’anno sarà la qualificazione in Champions, lo scudetto non credo, poi non si sa mai. Voglio rendere i giocatori più forti. Anche in Europa League c’è il desiderio di fare bene, pronti e agguerriti. Bisogna portare la gente dalla nostra parte. Mi aspetto un mercato in entrata che possa migliorarci. Il Napoli ha vinto da squadra, così come il Psg. Noi dobbiamo prendere spunto dagli esempi migliori come loro. La Juve? Mi ha cercato, ma ho pensato a quale era la situazione migliore per me. E la Roma lo è, nonostante i rischi che mi vengono elencati. Ho la convinzione di aver fatto la scelta giusta. Non so cosa non ha funzionato con Juric, non posso rispondere per lui. La nostra visione di calcio è diversa, ci siamo evoluti».
«Bisogna creare uno zoccolo duro e alzare il livello dei giocatori da portare a partire dall’anno prossimo. Se hai il veleno dentro anche vendere alcuni giocatori può essere la tua forza. L’ambizione più importante per me è entrare dentro questa piazza. Nella Roma c’è già tanto e si parte da questo. Non faremo una rivoluzione ma la Roma ha bisogno di nuove figure e portare un miglioramento. Sono poche le società che possono prendere giocatori già affermati, quindi va bene il giovane di prospettiva con la speranza che possa crescere. Vorrei che l’obiettivo dei giocatori che già ci sono è fare la miglior stagione della propria carriera, andare oltre i propri limiti senza mai accontentarsi».
«Pellegrini ora è infortunato ma il discorso vale per lui come per gli altri. Deve avere lo spirito di fare la miglior stagione in carriera. Soulé è un giocatore d’attacco ma deve anche saper difendere, come fanno al Psg con dei giocatori giovani, forti e selezionati. A me piace avere la palla, senza ci sto un po’ male. Dobbiamo andare a prenderla alti, anche se oggi lo fanno tutti quindi dovremo essere duttili. Un mio pregio è sicuramente il lavoro, mi piace convincere i giocatori. Sui difetti faccio fatica. Forse me la prendo troppe volte, non so se è un difetto».
«La mia preparazione? Non è mai morto nessuno. Per me l’importante è che si divertano ma l’allenamento deve essere fatto bene per migliorare la prestazione. I giocatori devono sorridere, un po’ come i brasiliani. Bisogna creare un bel clima e il nemico non deve essere mai interno ma esterno», chiude Gasperini.