Mondiale per Club, il Nyt: «metodi di selezione sbagliati, tanti club non sono competitivi» (e cita la Juve)

«Non sarà lo spettacolo di calcio che promette Infantino. I club in questione periodo sono a fine stagione, potreste rimanere delusi»

Mondiale per club Infantino Fifa

President of FIFA Gianni Infantino participates in the 2025 FIFA Club World Cup Draw ceremony in Miami on December 5, 2024. (Photo by Giorgio VIERA / AFP)

Mondiale per Club, il Nyt: «metodi di selezione sbagliati, tanti club non sono competitivi» (e cita la Juve)

The Athletic, testata sportiva del New York Times, scrive del Mondiale per Club: «Nel 2016, non molto tempo dopo essere stato eletto al posto di Sepp Blatter come presidente della Fifa, Infantino aveva suggerito di ampliare la Coppa del Mondo per Club sulla base del fatto che il vecchio formato non era “esattamente stimolante” e che il suo nuovo assetto avrebbe riunito “i migliori 32 club del mondo”. Ora, dopo quasi un decennio, la grande idea di Infantino, quella che spera sarà la sua eredità duratura nel gioco, è finalmente arrivata».

Le parole di Infantino:

Il presidente della Fifa in un’intervista a France Presse (Afp) ha dichiarato: «Inizia una nuova era del calcio, una nuova era del calcio di club. Un po’ come quando, nel 1930, iniziò la prima Coppa del Mondo. Oggi tutti parlano della primissima edizione del Mondiale per Club. Ecco perché anche questa edizione è storica. Vogliamo essere inclusivi. Vogliamo dare opportunità ai club di tutto il mondo. Si tratta di globalizzare il calcio, di renderlo veramente globale. Perché, se si va oltre le apparenze, si dice che è lo sport numero uno al mondo, ed è vero, ma poi l’élite è molto concentrata in pochissimi club, in pochissimi Paesi».

I grandi assenti dal Mondiale per Club:

Athletic scrive che sarebbe meglio ridimensionare le aspettative: «Delle 32 squadre partecipanti, che rappresentano 20 Paesi, solo otto sono campioni nazionali in carica. Sono assenti i vincitori degli ultimi titoli di Inghilterra, Italia, Spagna, Portogallo, Argentina, Giappone, Major League Soccer (Stati Uniti e Canada). Sono molte le grandi squadre che mancano all’appello. Delle sei principali competizioni continentali per club di tutto il mondo, solo la metà dei campioni in carica sarà presente. Il Paris Saint-Germain in Europa, il Botafogo in Sudamerica e l’Auckland City in Oceania, squadra semi-professionale, sono tutti presenti, ma non i più recenti vincitori di Africa (Pyramids), Asia (Al Ahli) e Nord/Centro America (Cruz Azul)».

Un sistema di qualificazione imperfetto:

Athletic contesta il metodo utilizzato per selezionare le squadre e prende anche la Juventus a modello negativo.

Un sistema di classifica che tiene conto dei risultati delle ultime cinque stagioni, ma anche questo sistema è imperfetto e dà eccessiva importanza ai risultati ottenuti tre o quattro anni fa. Nel 2021, la Juventus aveva appena vinto il suo nono titolo di fila in Serie A, ma da allora è in relativo declino e nel frattempo ha ottenuto solo tre piazzamenti tra i primi quattro. Il Red Bull Salisburgo si è trasformato da campione perenne a relativo outsider in Austria. L’ultima volta che i Seattle Sounders hanno vinto il titolo Mls è stato nel 2019. Anche al di là dei criteri di qualificazione, vale la pena notare che molti di questi club si troveranno in varie forme di turbolenza».

Un cambiamento è necessario:

L’articolo prosegue sulla necessità di un cambiamento: «Se si intende organizzare un torneo di questo tipo, probabilmente è necessario distribuire i criteri di qualificazione su un periodo di tempo decente. Forse si potrebbe restringere il campo a due anni, per avere maggiori possibilità di avere squadre competitive ora, non cinque anni prima».

I rischi del Mondiale per Club:

Secondo la testata, vincono i contro: «c’è il rischio concreto che i soldi guadagnati da club come il Mamelodi Sundowns e l’Al Ahly, già i più ricchi rispettivamente in Sudafrica e in Egitto, servano semplicemente a consolidare ulteriormente il loro dominio».

Le nazionali e i club hanno tempi diversi:

The Athletic conclude sulle differenze incolmabili col Mondiale per nazionali.

Le Nazionali operano su cicli basati su tornei internazionali, spesso il Mondiale. Sono progettate per raggiungere l’apice ogni quattro anni. I club no. In questo periodo dell’anno, i club di Europa, Africa e parte dell’Asia sono giunti alla fine dei loro cicli. Giugno è il periodo in cui, se non proprio per volontà ma per necessità, i club sono in uno stato di transizione, caos, chiamatelo come volete: non dovrebbero essere in forma in questo periodo dell’anno. (…) Non aspettatevi uno spettacolo di prim’ordine come promette Infantino.

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