Inter, imbrattata la gloriosa storia europea del club. Una figuraccia così reclama dimissioni (Gazzetta)
Compromesso il futuro di questo gruppo. Una figuraccia del genere disinnesca i meriti per essere attivati in fondo a tutte le competizioni

Db Monaco di Baviera (Germania) 31/05/2025 - finale Champions League / Paris Saint Germain-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Simone Inzaghi
Inter, imbrattata la gloriosa storia europea del club. Una figuraccia così reclama dimissioni (Gazzetta)
La Gazzetta è comprensibilmente impietosa nei confronti dell’Inter e di Simone Inzaghi. Reclama dimissioni e scrive che è stata imbrattata la gloriosa storia europea del club.
Lo fa con Luigi Garlando prima firma del quotidiano sportivo milanese:
Meno male che l’Inter giocava in giallo. Non sono stati imbrattati i colori nerazzurri, ma la gloriosa storia europea del club sì. E soprattutto è stato compromesso il futuro di questo gruppo. Una figuraccia del genere disinnesca i meriti per essere attivati in fondo a tutte le competizioni e reclama dimissioni. Ieri il Psg aveva 5 anni di media in meno dell’Inter, la più vecchia del torneo. Dev’essere l’estate della rifondazione. Ringiovanire, ma anche arricchire la rosa di individualità tecniche. Scampata, anche con fortuna (pali, traverse), all’uragano Yamal (17 anni), l’Inter è stata travolta dall’uragano Doué (19): 2 gol, un assist. Forse la colpa è anche nostra che abbiamo esagerato nella celebrazione della mistica difensiva, della fisicità, del valore dell’esperienza. Alla fine, nella sua essenza primitiva, il calcio è abilità tecnica, vince chi gioca meglio e tratta meglio la palla. Ancor più di ieri, oggi il calcio è il giardinetto di ragazzini terribili che giocano con fantasia. Nella sua rifondazione, l’Inter stavolta dovrà tenerne conto. Non bastano le linee di passaggio.
Dal triplete alla manita, Inzaghi ha sbagliato di due. L’Inter imita Kavafis, conta il viaggio non la meta (il Napolista)
Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
(…)
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos’altro ti aspetti?
[Itaca, Kavafis]
Il titolo sceglietelo voi:
Dal triplete al nullete
Zeru tituli
Hanno esorcizzato il demone di Piacenza
Era dai tempi di Milan-Steaua che non si assisteva a una finale di Champions/Coppa dei Campioni così sbilanciata. È stata più di Milan-Steaua, il punteggio più largo di una finale di Champions. Non c’è stata partita. È stato uno spettacolo tra l’imbarazzante e il mortificante. Dopo venti minuti, in Villa Comunale si sarebbero mischiate le squadre. In finale di Champions non è possibile e hanno dovuto proseguire con le stesse squadre. È stato un massacro calcistico. È finita solo 5-0 per il Psg. L’Inter termina la stagione a zeru tituli. Dal triplete al nullete. Finalista di Champions, secondo posto in Serie A, semifinale di Coppa Italia. Per Marotta quarta finale di Champions persa su quattro.
Questa sconfitta è un ulteriore tassello nel cambio di gerarchia che sta avvenendo nel calcio italiano. Da Conte che resta a Napoli perché capisce che la Juventus non è più nemmeno lontana parente della squadra che lo ha reso uomo e calciatore. L’Inter si ritrova con una squadra vecchia e un club con poca voglia di investire. Del Milan nemmeno parliamo.
Va ricordato che il Psg ha vinto la Champions dopo essersi liberato di Mbappé. Una sorta di pacco extralusso che hanno rifilato a Florentino Perez: non a caso, il Real Madrid non ha vinto quasi niente.
Vogliamo dire qualcosa della partita? Non c’è stata. L’Inter non ha mai tirato in porta. Dopo venti minuti si era già sul 2-0. Gol di Hakimi, doppietta di Doué, poi Kvaratskhelia e infine Mayulu.
Ricordiamo che tutto è cominciato da quando Mkhitaryan disse che l’Inter era ingiocabile. Non l’avesse mai fatto.