Fognini: «Mio figlio Federico è a Wimbledon solo per Alcaraz, ho detto: “Non salutarlo e guardalo male”»

Ad As: «Sfidarlo come primo match la vedo una ricompensa per la mia carriera, è sempre meglio sfidare i migliori all'inizio. Non so se sarà il mio ultimo Wimbledon».

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Italy's Fabio Fognini celebrates after winning against Canada's Felix Auger-Aliassime during their men's singles match on day two of the Roland-Garros Open tennis tournament at the Court Simonne-Mathieu in Paris on May 29, 2023. (Photo by Thomas SAMSON / AFP)

Fabio Fognini oggi affronterà Carlos Alcaraz nel primo turno a Wimbledon 2025. La sua intervista ad As.

Fognini: «Mio figlio Federico è a Wimbledon solo per Alcaraz»

Cosa hai pensato quando hai visto il sorteggio e che dovevi sfidare Alcaraz?

«Sinceramente, contento. Perché con tutto quello che ho fatto, giocare qui contro Carlitos significa che ne è valsa la pena. Al Centrale, contro il giocatore più in forma del circuito, il campione in carica. Non sarebbe potuto succedere di meglio. Se parliamo di tennis, di vincere le partite, ovviamente mi sarebbe piaciuto giocare con lui un po’ più avanti».

Questa è una sorta di ricompensa per la tua carriera…

«Esattamente, è così che la vedo. Lo conosco bene, anche se è abbastanza giovane e quello che sta realizzando insieme a Jannik è come rivedere un po’ la mia epoca, quella di Federer, Nadal, Djokovic. In questo momento è una bella ricompensa. Spero di godermi il più possibile il torneo e giocare una buona partita. Questa è la cosa più importante».

Pensi più a vincere che a divertirti?

«Ho sempre detto che i buoni giocatori, anche ai miei tempi, era sempre meglio incontrarli all’inizio del torneo. La prima partita è sempre complicata e ovviamente non ho nulla da perdere e il mio obiettivo è godermela».

Quali saranno le tue mosse?

«Con questi ragazzi c’è poco da pensare, ma in realtà due giorni fa quando è uscito il quadro, mio figlio mi ha chiamato e mi ha detto “Hai visto papà? Giochi contro Carlitos”, io ho risposto “Vuoi venire?” e Flavia (Pennetta) con i bambini è venuta a Londra. Quando ci siamo incontrati ho detto a mio figlio “Non salutarlo, guardalo male, sarà il mio avversario”».

Se non fosse stato per Carlos, non sarebbero venuti?

«Credo di no, perché oltre a Jannik, che è italiano, quello che piace di più a mio figlio Federico è Carlitos. Vado molto d’accordo con Alcaraz, ci ho già giocato due volte contro».

È il tuo ultimo Wimbledon?

«L’anno prossimo è ancora molto lontano. Non ho idea di come finirò questo, fisicamente sto soffrendo molto con i piedi, ma va bene».

Una volta c’era l’armata spagnola per il numero di tennisti iberici che c’erano, e ora sono gli italiani che dominano…

«Siamo nel periodo migliore della storia del tennis italiano, con Sinner, Musetti, con giovani molto bravi dietro di loro. Non puoi chiedere di più. Molto tempo fa c’erano solo uno o due forti».

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