Ferrari, Hamilton preannuncia la rivoluzione: «Stanno succedendo tante cose, ma non posso sbottonarmi troppo»
A Sky Sport F1: «Mi piacerebbe potervi dire quello che sta accadendo. Tanti cambiamenti sono necessari». Sembra una conferma del licenziamento di Vasseur

Sakhir 26/02/2025 - test F1 / foto Psnewz/Image Sport nella foto: Lewis Hamilton
La Ferrari continua a trascinarsi in una stagione di Formula 1 che si è rivelata finora molto al di sotto delle aspettative. Anche in Canada il team di Maranello si è reso protagonista di un weekend negativo, racimolando un quinto (Leclerc) ed un sesto posto (Hamilton) al termine di una gara che l’ha visto praticamente non pervenuto.
Un bottino che scontenta innanzitutto gli uomini della Rossa, i quali sono al lavoro per cercare di invertire un trend che comincia a farsi piuttosto preoccupante. A parlare degli sforzi della Ferrari ci ha pensato Lewis Hamilton proprio a margine dell’appuntamento nordamericano. Le dichiarazioni del sette volte campione del mondo suggeriscono scenari di cambiamento all’interno della Scuderia.
Ferrari, le parole di Lewis Hamilton
Il pilota britannico si è soffermato innanzitutto sui mancati aggiornamenti alla vettura. «Non so perché noi non li abbiamo apportati onestamente. Credo che uno arriverà molto presto, almeno spero. La mentalità al momento è che ci dovranno essere tanti aggiornamenti da portare nel sistema», ha esordito Hamilton ai microfoni di SkySport F1.
Il 40enne di Stevenage ha poi rivelato: «Mi piacerebbe potervi dire quello che sta accadendo, stanno succedendo tante cose sullo sfondo. Ci sono tante cose che vorrei dirvi per spiegare, però non posso sbottonarmi troppo: le cose che sono successe quest’anno, i problemi che abbiamo avuto, quello che sta succedendo all’interno dell’organizzazione. Ma il mio obiettivo è cercare di influenzare in modo positivo questi cambiamenti, in modo che ci possa essere un successo a lungo termine. Perché ci sono tanti cambiamenti necessari».
Hamilton ha infine concluso sottolineando: «Da parte mia c’è bisogno di costruire delle basi, perché ora non stiamo lottando per il campionato. È chiaro che siamo fuori dal campionato e bisogna fare in modo che l’anno prossimo avremo una grande macchina, per cui non dobbiamo perdere troppo tempo preoccupandoci o concentrandoci per questa. Voglio garantire che la macchina dell’anno prossimo sarà nettamente migliore, fin dalla prima gara».
Come dicevamo poc’anzi, il sentore è che all’interno della compagine emiliana possa registrarsi presto un vero e proprio ribaltone. Perché se oggi la posizione del team principal Frederic Vasseur è definita “a rischio” dalle principali testate sportive, tali cambiamenti potrebbero rappresentare la famosa goccia che fa traboccare il vaso: John Elkann potrebbe silurare il manager francese per diversità di vedute, oltre che per risultati insoddisfacenti.
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Alesi: «Vasseur non ha il potere che aveva Jean Todt. Hamilton tornerà ai suoi livelli»
In occasione del trentennale della sua unica vittoria in Formula 1, ottenuta con la Ferrari al Gran Premio del Canada 1995, Jean Alesi ha rilasciato un’intervista ai microfoni de La Stampa.
«Feci un buon inizio di stagione, poi quel giorno volevo vincere a tutti i costi“. Memorabile il giro di rientro, quando, senza benzina sulla sua Ferrari, accettò un passaggio da Michael Schumacher: “Quel giorno lo vidi emozionato per me, dato che era la mia prima vittoria. Mi disse che ero stato bravo, mi abbracciò nel parco chiuso. Con lui ho sempre avuto un rapporto meraviglioso e per questo non ci rimasi male quando, l’anno seguente, prese il mio posto in Ferrari», ricorda Alesi.
L’ex pilota, oggi ufficiosamente brand ambassador del team di Maranello, ha toccato numerosi altri argomenti.
Alesi fa il punto in casa Ferrari: «Alcune persone vogliono comandare e non sono competenti»
«I tifosi Ferrari mi spingevano perché volevano il Mondiale, poi hanno capito che le macchine che ho guidato non potevano vincere il campionato. Ma nonostante tutto ho dato l’anima, ogni goccia di sudore, per arrivare davanti il più possibile, e questo lo hanno apprezzato tanto», sottolinea il francese.
Sull’accostamento con Charles Leclerc: «Sono stato un po’ come lui, sì. Sfortunato perché non ha avuto la macchina per arrivare a lottarsela fino in fondo per un Mondiale. Per me resta il pilota più forte della griglia per talento, mi auguro possa avere una chance in futuro».
Quanto invece all’andamento zoppicante del Cavallino e alle deludenti prestazioni di Hamilton: «Vasseur non ha il potere che aveva uno come Jean Todt. Le difficoltà non stanno nelle sue scelte, ma in alcune persone che oggi all’interno della Ferrari vogliono comandare e non sono competenti. Hamilton? Credo che Lewis possa presto tornare ai suoi livelli, si tratta di adattarsi bene all’auto».