Il ct della nazionale femminile di pallavolo: “Va cambiata la cultura. Da noi c’è sfiducia e sospetto nei giovani, oltre che una certa esterofilia”

“Yamal non giocherebbe in Italia, soprattutto non avrebbe giocato un anno fa, come anche Pedri che ha 18 anni”. Julio Velasco provoca, ma coglie nel segno. “Credo che qui non giocherebbero perché da noi c’è sfiducia e sospetto nei giovani, non sono mai pronti, oltre che una certa esterofilia”, dice il ct della nazionale femminile di pallavolo.
“Credo che vada cambiata questa mentalità, dare più fiducia ai giovani, anche in Serie A e in Nazionale, per abbassare costi e aumentare l’entusiasmo, perché i giovani portano un sacco di entusiasmo”.
Poi tornando alla pallavolo Velasco annuncia il “taglio” di Pietrini, Chirichella, Bonifacio, Lubian: “Se devo scegliere tra una titolare in A2 e una non titolare in A1, scelgo la titolare in A2. Ci sono giocatrici che non hanno accettato l’invito della Nazionale, però devono capire che la Nazionale non è un posto in cui si entra a seconda dei momenti. Possiamo capire momenti particolari, ma non è che ci si presenta all’anno dell’olimpiade e si dice ‘io ci sono’… Per non fare nomi Pietrini, Chirichella, Bonifacio, Lubian sono stati quattro rifiuti da parte loro”.