Ha dato sette punti al Napoli: ha segnato il gol decisivo al Venezia, quello alla Fiorentina al ritorno, Lecce, poi alla Lazio (a Como il Napoli perse)

Raspadori uomo del destino? Cinque reti con appena otto partite da titolare (Corsport)
Jack Raspadori, ancora lui. Suo è stato il gol che ha consentito al Napoli di battere il Lecce. E toccherà di nuovo a lui questa sera giocare titolare al fianco di Romelu Lukaku. Neres, che è in recupero, comincerà dalla panchina.
Scrive il Corriere dello Sport con Fabio Mandarini:
Non è ancora deciso nulla, invece, in merito allo scudetto. Ma tra Jonathan (David) e Kevin (De Bruyne) c’è il Jack da giocare: il presente è lui, sono loro, Raspadori a sostegno di Lukaku in un sistema che quest’anno ha fatto meno fatica a non prenderle che a darle. Il Napoli ha la miglior difesa dei cinque campionati top d’Europa ma una produzione di gol inferiore a quelle dell’Inter, dell’Atalanta, della Lazio e del Milan. Eppure da quando sono cominciati i guai di Neres, da oggi di nuovo a disposizione dopo tre partite a soffrire per una lesione al soleo sinistro, Conte ha pescato un jolly di nome Raspadori: 5 reti giocandone appena otto dal primo minuto, l’ultima a Lecce su punizione. Punizione-liberazione, se vogliamo: è stata decisiva così come il cross che a Monza ha ispirato McT.
Conte bloccò Raspadori nel mercato di gennaio
Jack uomo del destino? Finora è andata esattamente così: a gennaio avrebbe potuto cambiare aria, era più o meno orientato verso l’uscio, ma poi Conte s’è messo di traverso. E aveva ragione: l’ha bloccato e lui ha segnato contro il Venezia al Maradona, 1-0. E due punti guadagnati; e poi altri due con la Fiorentina al ritorno, dicevamo a Lecce otto giorni fa e un altro con la Lazio all’Olimpico, alla prima in emergenza totale con il 3-5-2. Totale: sette punti consegnati alla squadra e al sogno scudetto giocandone, dicevamo, appena otto dal primo minuto e ventitré in totale. Tutto normale, il calcio per fortuna è così. Ma l’opera non è conclusa e va completata. E in attesa dei gol dal futuro servono quelli dal presente: oggi contro il Genoa, poi a Parma e ancora al Maradona contro il Cagliari all’ultima giornata.