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Pippo Inzaghi: «Al Pisa ho fatto vedere i video della fase difensiva del Leverkusen»

Alla Gazzetta: «Cerco di essere un esempio: devo far capire che siamo fortunati a fare questa vita, ma che i successi bisogna conquistarli».

Pippo Inzaghi: «Al Pisa ho fatto vedere i video della fase difensiva del Leverkusen»
Mp Pisa 04/04/2025 - campionato di calcio Serie B / Pisa-Modena / foto Matteo Papini/Image Sport nella foto: Filippo Inzaghi

Il Pisa torna in Serie A dopo 34 anni. Il tecnico Filippo “Pippo” Inzaghi, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha parlato della promozione della sua squadra e dei modelli a cui si ispira.

Pippo Inzaghi: «Al Pisa ho fatto vedere i video della fase difensiva del Leverkusen»

Perché questa vittoria, tra le tante, vale di più?

«Perché non eravamo favoriti, è stata costruita giorno dopo giorno dal ritiro di Bormio e a livello umano mi ha dato grandi soddisfazioni».

Partiamo dall’inizio: la scorsa estate la sua trattativa con il Pisa non era stata semplice…

«Era da qualche anno che speravo di venire qui a vincere. Abbiamo trattato a lungo, c’erano tante cose da definire. A dare l’accelerata decisiva sono stati i messaggi di Calabresi, che era stato mio giocatore al Bologna, e Caracciolo, il capitano, che conoscevo solo da avversario. Quando mi hanno detto che per me tutta la squadra si sarebbe buttata nel fuoco, ho voluto accelerare le cose. Tutti i giocatori hanno dato il massimo. Io sono molto esigente, anche con il mio staff, ma non ho mai avuto una lamentela, non abbiamo mai dovuto dare una multa per un ritardo. Il valore di un gruppo così non ha paragoni, la promozione nasce da questa unione. A Bormio ho visto che c’erano le condizioni giuste a livello mentale».

E quelle tecniche?

«Tra i primi video che ho fatto vedere c’erano quelli del Bayer Leverkusen, che aveva fatto più di 50 partite senza perdere. Ho fatto vedere la loro fase difensiva, che nasceva dagli attaccanti, la loro compattezza».

Da quando nel 2020 vinse a Benevento, oggi è un altro Inzaghi?

«Da padre ho più responsabilità. Mi spiace non dare ai miei figli tutto il mio tempo, ma grazie a loro stacco in fretta e mi ricarico. Cerco di essere da esempio, come con i miei giocatori: devo far capire che siamo fortunati a fare questa vita, ma che i successi bisogna conquistarli. Vale per la Serie A della squadra come per un giocattolo dei bambini, me l’hanno insegnato i miei genitori».

Adesso però deve tifare anche per Simone Inzaghi…

«Beh ha un compito molto più difficile del mio, ma una semifinale di Champions è sempre gratificante. A proposito: ho visto Lamine Yamal, mi ha lasciato senza parole, è come Messi».

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