Papa Leone XIV accoglie il Napoli: «La stampa dice che sono romanista, ma non è tutto vero ciò che scrivono»

«Il valore sociale della vittoria dello scudetto è esempio di un lavoro di squadra, in cui i talenti dei singoli sono messi al servizio dell'insieme».

This photo taken and handout on May 27, 2025 by The Vatican Media shows Pope Leo XIV (R) with Napoli's Italian coach Antonio Conte during a meeting with the managers and players of the Napoli football team in the Vatican. (Photo by SIMONE RISOLUTI / VATICAN MEDIA / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE - MANDATORY CREDIT "AFP PHOTO / Vatican Media / Simone RISOLUTI" - NO MARKETING NO ADVERTISING CAMPAIGNS - DISTRIBUTED AS A SERVICE TO CLIENTS

Il Napoli è stato ricevuto in udienza da Papa Leone XIV stamani alle 10 circa, dopo la festa scudetto di ieri con i bus scoperti in città.

Il Papa accoglie il Napoli: «Il valore sociale della vittoria dello scudetto è esempio di un lavoro di squadra»

Quasi 50 persone della delegazione azzurra presenti. Le dichiarazioni del Pontefice riportate dal Corriere dello Sport:

«Sembra che non volessero applaudire… La stampa dice che io sono romanista. Ma benvenuti: quello lo dice la stampa, non tutto quello che leggete nella stampa è vero. Benvenuti! E congratulazioni per la vittoria del campionato! Una grande festa per la città di Napoli!»

«Vincere il campionato è un traguardo che si raggiunge al termine di un lungo percorso, dove ciò che conta di più non è l’exploit di una volta, o la prestazione straordinaria di un campione. Il campionato lo vince la squadra, e quando dico ‘squadra’ intendo sia i giocatori, sia l’allenatore con tutto il team, sia la società sportiva. Perciò, sono contento di accogliervi adesso per mettere in risalto questo aspetto del vostro successo, che ritengo il più importante. E direi che lo è anche dal punto di vista sociale. Sappiamo quanto il calcio sia popolare in Italia e nel mondo. E allora, anche sotto questo profilo, mi sembra che il valore sociale di un avvenimento come questo, che supera il fatto meramente tecnico-sportivo, è l’esempio di una squadra – in senso lato – che lavora insieme, in cui i talenti dei singoli sono messi al servizio dell’insieme».

Infine, ha aggiunto:

«C’è un’ultima cosa che mi sta a cuore dire approfittando di questa occasione. Si tratta dell’aspetto educativo. Purtroppo, quando lo sport diventa business, rischia di perdere i valori che lo rendono educativo, e può diventare addirittura dis-educativo. Su questo bisogna vigilare, specialmente quando si ha a che fare con gli adolescenti. Faccio appello ai genitori e ai dirigenti sportivi: bisogna stare bene attenti alla qualità morale dell’esperienza sportiva a livello agonistico, perché c’è di mezzo la crescita umana dei giovani. Penso che ci siamo capiti, e che non c’è bisogno di tante parole. Vi ringrazio per la vostra visita. Ancora complimenti! Il Signore benedica tutti voi e le vostre famiglie».

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da @gianlucadimarzio.com

Correlate