Retroscena svelato da Schira su X: “Mourinho voleva McTominay a Roma nel 2023, ma Tiago Pinto ha preferito ingaggiare Renato Sanches”

Quanto conta il direttore sportivo di un club? La risposta non è così scontata. Chiedetelo a Mourinho: probabilmente vi racconterà di quando chiese McTominay e Tiago Pinto gli portò Renato Sanches. Il clamoroso retroscena arriva da Nicolò Schira che su X ha svelato una trattativa mai nata ma che avrebbe potuto cambiare il Napoli di oggi. Immaginate il miglior centrocampista della Serie A oggi. Poi levate la maglia che indossa attualmente e mettetene una dal colore rosso o, meglio, giallo-rosso. Aggiungete anche Mourinho e Tiago Pinto alla vostra immaginazione. Ed ecco gli ingredienti del clamoroso retroscena sul destino di McTominay.
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Per farla breve. Nel 2023, come scrive Schira, Mourinho, allenatore della Roma, chiese al suo direttore sportivo di prendere Scott McTominay. Il ds di allora era un certo Tiago Pinto che, follemente innamorato della propria terra (altrimenti non si spiega), porta alla corte dello Special One un certo Renato Sanches piuttosto che il giocatore chiesto dal proprio allenatore.
Behind The Scenes – Josè #Mourinho wanted Scott #McTominay at #ASRoma in the summer transfer window 2023, but Tiago #Pinto didn’t support Mou’s request and preferred to sign Renato #Sanches… #transfers
— Nicolò Schira (@NicoSchira) May 8, 2025
E quindi, se oggi Scott “McFratm” McTominay, gioca, segna, corre e illumina il Maradona sotto la guida di Conte e, soprattutto, con la maglia azzurra, il merito è gran parte del direttore sportivo della Roma. Per tornare alla domanda di cui sopra: quanto conta il ds? Provato a chiederlo a Muorinho. Ma in ogni caso, sempre e comunque tanto, indipendentemente da quanto ne capisce di pallone.
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Tiago Pinto: «Mai arrivato un giocatore senza l’approvazione di Mourinho»
L’ex general manager della Roma Tiago Pinto ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Sky. Intervistato da Gianluca Di Marzio ha parlato del rapporto con Mourinho e degli ultimi risultati della Roma.
Del conflitto Tiago Pinto-Mourinho se ne è parlato tanto. Dopo il Genoa lo ha salvato dall’esonero, vero?
«Mourinho sa benissimo che nel corso di quei due anni e mezzo sono stato un soldato. È normale che, soprattutto durante il calciomercato, nel rapporto fra allenatore e direttore sportivo ci sia un po’ di casino, ma lui sa perfettamente che fino alla fine sono stato leale a lui, alla società e al progetto. Possiamo anche avere idee diverse, ma si può lavorare insieme. Ci sono cose che succedono durante la stagione, quando le cose non vanno bene vanno fatte delle valutazioni, tutte le decisioni prese sono state collettive, abbiamo anche vinto 3-4 partite di fila dopo quella partita».
«Non è mai arrivato un giocatore senza l’approvazione di Mourinho, poi sarei stato bugiardo se avessi detto che i giocatori arrivati erano la prima scelta del club, non è così. Lui è sempre stato coinvolto, ovviamente sui giocatore che potevamo prendere. Il processo di reclutamento è stato sempre chiaro, dai giocatori che sono andati bene a quelli che sono andati male, nessun giocatore è stato di Tiago Pinto o di Mourinho. Non c’è nessun giocatore che Mourinho non voleva, quello non è mai successo. Non è neppure giusto dire che Mourinho ha avuto i giocatori che voleva perché non è vero. I giocatori che abbiamo preso erano quelli che potevamo prendere, ma nessun giocatore è arrivato a Roma senza la conoscenza di Mourinho».