Luis Enrique ha insegnato al Psg che le squadre forti non sono album di figurine (Spiegel)
Ha insegnato a spendere i soldi. Prima “era una squadra artificiale", poi è arrivato lui e Mbappé se n'è andato, "la separazione si è rivelata una liberazione"

Paris Saint-Germain's French forward #07 Kylian Mbappe (L) speaks with Paris Saint-Germain's Spanish head coach Luis Enrique during the UEFA Champions League 1st round Group F football match between Paris Saint-Germain (PSG) and Borussia Dortmund (BVB) at the Parc des Princes stadium in Paris on September 19, 2023. (Photo by FRANCK FIFE / AFP)
Anche Der Spiegel esalta il Psg di Luis Enrique. Sta proprio nel complemento di specificazione la differenza con il vecchio Psg. Quella era la squadra di Beckham, Ibrahimovic, Neymar, Mbappé, Messi. Il club è sempre stato “un club a metà strada tra due mondi”.
“Da un lato, è saldamente radicato nella zona ovest signorile della capitale. Limousine di lusso fanno da navette per i VIP attraverso le graziose strade della zona a sud del Bois de Boulogne fino al Parc des Princes. Allo stadio non si beve in bancarelle sparse qua e là, ma in brasserie come “Les Princes” o “Da Vinci”, e molti tifosi non hanno in mano birra, ma vino bianco o Aperol Spritz”.
Dall’altro lato, “il club gode della massima popolarità tra i giovani, spesso provenienti dalle periferie, e i suoi ultras sono tra i gruppi di tifosi più animati della Champions League“.
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Il Psg senza stelle in campo arriva in finale di Champions
Ma è un club dai due volti anche per altri aspetti. Nel 2o2o ha sposato la filosofia delle stelle. “Si è basato ancora sull’acquisto delle stelle. Dall’acquisizione da parte del Qatar Sports Fund nel 2011, personaggi come David Beckham, Zlatan Ibrahimović e infine Neymar, Kylian Mbappé e Lionel Messi hanno reso socialmente accettabile il club“. “Grazie ai loro soldi, il Psg ha vissuto una gentrificazione di lusso“. “Nonostante tutto il clamore, raramente riuscivano a giocare partite all’altezza dei grandi campioni europei tradizionali”.
Quella però “era una squadra artificiale“. “Questi dei del calcio non trasmettevano praticamente alcun legame reale con il club; il loro gioco era spesso spettacolare, ma in qualche modo anche per lo più artificiale“.
Finché non è arrivato Luis Enrique nel 2023 e nel 2024 se n’è andato l’ultima stella, Mbappé. “La separazione, rimandata a lungo e a costo di ingenti somme di denaro, alla fine si rivelò una liberazione. Ha ridotto la pressione e le aspettative“.
Il nuovo Psg non continua a buttare via soldi. Dembélé riceve solo un quarto dello stipendio base di Mbappé. Poi gli acquisti nuovi, “tutti giovani, con un’età media di 23,7 anni” .
“Denaro e sostanza, identità e successo, eleganza e fuoco: il Psg unisce ormai i mondi del calcio. Una squadra come questa piace a tutti i tipi di tifosi“.