La roulette russa dello staff di Conte: chi si sacrificherà con lui nel gabbiotto venerdì sera?

La rage-room in tribuna per l'allenatore squalificato è pronta, con le pareti imbottite e un quarto di bue al soffitto. Resta da decidere chi lo accompagnerà....

Cacciatore Conte

“Lele, tocca a te”. Oriali guarda l’orizzonte, ma l’orizzonte non ricambia. “Io venerdì avrei Capoeira…”. Stellini, mellifluo, comincia a canticchiare: “…sempre lì…lì nel mezzo…finché ce n’hai, stai lì…”. Ma Oriali lì, nel gabbiotto del Maradona con Antonio Conte, venerdì sera, non vuole starci. Dopo una vita da mediano, una morte da dirigente no.

Il punto è che bisogna decidere chi si giocherà la partita scudetto al fianco di Conte squalificato, in tribuna. Circondati da civili. Gente normale. Padri di famiglia, bambini. Il Consiglio di guerra è riunito nel bunker di Mimì alla Ferrovia. L’aria è tesa, puzza di genovese. E’ come se avessero tappato la solfatara col Tupperware.

Fanno il gioco della bottiglia. Tiberio Ancora dice di avere il matrimonio della cugina. A Singapore. Coratti, il preparatore atletico, non può “perché sto ancora aspettando l’esito di un tampone che ho fatto nel 2021”. Alejandro Rosalen Lopez ha promesso alla nonna di tradurle le istruzioni della lavastoviglie dal cirillico. Parte un’asta. Oriali offre tre quarti di Zico e un polpaccio di Yamal. Ma quando Cacciapuoti mette sul tavolo il figlio minore, Robertino, la smettono. “Ritroviamo un contegno, su”. Stellini si fa prendere la mano e si fascia la fronte come nel Cacciatore. E’ una roulette russa.

Intanto la rage-room per Conte è stata già preparata. Vetro temperato da 18 mm, anti-infrazione. Pareti imbottite. Un quarto di bue appeso al soffitto, da usare come punchball o da azzannare come i pitbull, un po’ kebab un po’ carpaccio. Marinella ha proposto una cravatta di forza appositamente realizzata in fibra di carbonio, stilosa, performante, leggera. Per facilitare un clima di distensione hanno pensato di trasmettere in filodiffusione una playlist di rumori bianchi, tipo il suono della pioggia nella foresta pluviale, o l’ultimo audiolibro di De Giovanni. Ma insomma: l’ultima volta che Conte ha visto una diagonale sbagliata in tv ha dichiarato guerra alla Corea del Nord.

D’altra parte anche a Como sono preoccupati per l’arrivo di Simone Inzaghi, e per lui hanno dovuto predisporre un recinto ben più ampio, svuotando parte della tribuna vip. Hanno tolto il posto a Adrien Brody e Hugh Grant. Inzaghi ha bisogno di spazio per correre libero, come i caribù. A fine partita verrà ricondotto negli spogliatoi da un apposito team di cowboy nerazzurri.

Arriva il cameriere: “Porto altra acqua? Una liscia e una gasata?”. Stellini ha un’intuizione: “Mi scusi, lei che è tifoso. Se potesse scegliere, chi spedirebbe in tribuna con Conte venerdì sera?”. L’uomo è atterrito. Ha uno spasmo. Si ricompone, tossisce, finge di cercare il Wi-Fi. Poi spara a caso: “Il… signor Oriali? Una vita da mediano… cos cos…”. Oriali gli lancia un’occhiata radioattiva che lo penetra a livello molecolare, cambiandone per sempre l’Rna. Il poveruomo verrà ritrovato l’indomani che vaga alla Stazione Centrale mentre sussurra “avete chiesto il conto?”.

Quando Coratti, ormai alla frutta, suggerisce di trovare un sosia che si sacrifichi, ecco l’intuizione. Tommaso Bianchini, fino a quel momento silenzioso, spunta dall’ombra: Ho la soluzione. Favino. Lo facciamo fare a Favino. Interpreterà Oriali, nel gabbiotto con Conte in Napoli-Cagliari. Sarà il suo ruolo della vita. Riprenderemo tutto. Garrone alla regia. Già sento profumo di statuetta”.

E’ un plebiscito. Stellini salta sul tavolo e canta “un giorno all’improvviso”, gli altri lo seguono con una fazzolettata. Lopez è commosso, chiama la moglie: “Dì ai bambini che venerdì sera papà torna a casa”.
Dal comignolo di Mimì alla Ferrovia s’alza la fumata azzurra.

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