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Federica Pellegrini: «Ora tifo per i “vecchi” del nuoto, come la Ledecky. Ad Atene 2004 mi sentivo piccola e incosciente»

Al Messaggero: «Non vedo l’ora arrivi nel nuoto italiano qualcuno che faccia meglio di me nei 200 stile libero. Prossimi progetti? Un libro e un film».

Federica Pellegrini: «Ora tifo per i “vecchi” del nuoto, come la Ledecky. Ad Atene 2004 mi sentivo piccola e incosciente»
Mg Milano 06/03/2023 - photocall trasmissione Tv ‘Pechino Express - La Via delle Indie’ / foto Matteo Gribaudi/Image nella foto: Federica Pellegrini

Federica Pellegrini ha parlato del suo passato nel nuoto e del futuro di questo sport in Italia. L’intervista a Il Messaggero.

Pellegrini: «Ora tifo per i “vecchi” del nuoto, come la Ledecky»

Quando sua figlia non era ancora nata, tramite la pancia le promise il record del mondo da riprendere: una cosa simpatica da lei che faceva l’antipatica…

«Facevo? Ma c’era da competere: la competizione vuole tutto, gli altri sentimenti vanno lasciati fuori. Io sono una ragazza normale, che ama la famiglia, le cose semplici, fuori dalla gara».

Competere con…

«L’avversaria a cui penso subito in quei vent’anni di nuoto è Femke Heemskerk: siamo sempre amiche. Laure Manaudou? Con lei non mi sono mai scontrata in campo; quando io ero al massimo, lei si era presa una pausa. Sarà stata una fatalità».

Non fu la cosa più bella mettere la mano davanti alla Ledecky a Budapest 2017?

«Sì, bello davvero, non tanto per la mano, piuttosto per me stessa. Dovevo togliermi dall’impasse che mi aveva lasciato il legno di Rio 2016. Certo che la Ledecky… con il passare del tempo io tifo tantissimo per i “vecchi”, quelli che tra i 28 e i 30 anni vanno più forti di prima. E’ successo anche a me».

Le è successo anche di essere la più giovane medagliata olimpica per l’Italia, ad Atene 2004…

«Ero piccola e incosciente, arrivavo con il miglior tempo dell’anno nei 100 e ho preso l’argento nei 200 metri».

Come va col nuoto italiano?

«Benissimo. Non vedo l’ora arrivi una ragazza che farà meglio di me anche nei miei 200 stile libero. Sono contenta di vedere tanti azzurri e azzurre in prima fila. Spero per Sara Curtis che riuscirà a fare bene anche nei 200».

Mai discriminata come donna nel nuoto?

«No, il nuoto non è discriminante. Magari dipende anche dal fatto che ragazzi e ragazze gareggiano insieme, le gare poi si alternano nello stesso impianto e negli stessi giorni. Non c’è divario di interessi. Direi che il nuoto è democratico».

Ora cosa farà?

«Un libro, un film, ma non posso dire di più».

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