El Paìs celebra Marotta, “il re del parametro zero: dietro le finaliste italiane di Champions c’è sempre lui”

L'Intervista: "Il rapporto tra spesa e successo non è direttamente proporzionale. Si può vincere spendendo poco perché la cosa più importante è costruire un modello aziendale"

Marotta Inter

Cm Verona 23/11/2024 - campionato di calcio serie A / Hellas Verona-Inter / foto Cristiano Mazzi/Image Sport nella foto: Giuseppe Marotta

Il calcio italiano è riuscito a produrre quattro finaliste di Champions League nell’ultimo decennio. Due volte la Juve e due volte l’Inter. Dietro c’è sempre Beppe Marotta, che – scrive El Paìs che l’ha intervistato – non si è limitato a costruire squadre competitive. Lo ha fatto salvando l’Inter dalla bancarotta tecnica. Nessuno nella storia del calcio può vantare il suo record di acquisti a costo zero. Senza big data, e non ne aveva bisogno”.

“Oggi più che mai, è necessario distinguere tra un giocatore di talento e un giocatore con l’anima di un campione. Alle capacità tecniche, atletiche, competitive e sportive, bisogna aggiungere il valore umano. Il carattere è importante tanto quanto la tecnica. Nella mia vita, ho visto molto più talento che campioni. Senza qualità umana, non c’è trasformazione. Il calcio non è atletica o tennis. È un gioco di squadra. La qualità umana è ciò di cui hai bisogno per costruire una squadra”. 

“Nel mondo dello sport, il rapporto tra spesa e successo non è direttamente proporzionale. Si può vincere spendendo poco perché la cosa più importante è costruire un modello aziendale che, attraverso l’allenatore, si rifletta nella squadra che scende in campo. Se il club ha una cultura ed è in grado di costruire la leadership con l’allenatore – l’elemento più importante – funziona. 

Marotta va molto fiero dei suoi acquisti a parametro zero. “L’ultimo ad arrivare gratis è stato Thuram. Un giocatore di grande valore per Il club per cui non abbiamo pagato una quota di trasferimento e che ci ha aiutato a costruire una squadra competitiva praticamente senza investimenti, grazie al lavoro del nostro direttore sportivo, Piero Ausilio. Ora, per la prima volta da anni, abbiamo pareggiato i conti. Il nostro modello cambierà. Oak Tree, la nuova proprietà, investirà”.

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