De Laurentiis: «I lavori per il centro sportivo devono iniziare a settembre, è difficile individuare dove»

A Radio Crc: «Dobbiamo cavalcare l'onda di una Napoli vincente. Non sono mai sazio, sempre affamato».

De Laurentiis

Napoli's chairman, Aurelio De Laurentiis, waves ahead of the trophy ceremony for the Italian Champions following the Italian Serie A football match between Napoli and Cagliari at the Diego Armando Maradona stadium in Naples on May 23, 2025. (Photo by Carlo Hermann / AFP)

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha parlato ai microfoni di Radio Crc dopo la vittoria del quarto scudetto degli azzurri.

De Laurentiis: «I lavori per il centro sportivo devono iniziare a settembre, è difficile individuare dove»

«Dobbiamo cavalcare l’onda di una Napoli vincente. De Laurentiis sazio? Io sono sempre affamato! Conte è un uomo straordinario, mi meraviglia sempre: state sereni. Martedì andremo dal Papa».

«Da qui in poi dobbiamo continuare a cavalcare quest’onda di una Napoli vincente come idea: dobbiamo riprenderci il ruolo che nel mondo ci spetta, come città e filosofia. Ieri siamo arrivati ad oltre 52 schermi che hanno dato l’opportunità a tutti di assistere a questa meravigliosa consacrazione e di farlo senza incidenti. È una vittoria anche per il calcio italiano».

«Bus scoperto? Era stata una richiesta già nel terzo scudetto, è quanto appassiona di più i napoletani. Gioiamo e divertiamoci sempre in totale sicurezza, perché la salute è il bene più prezioso che ognuno di noi ha».

«Questa mattina il primo regalo che ho ricevuto è stato di mia figlia Valentina, che mi ha regalato la maglia del Napoli con la scritta “Campione d’Italia”».

«Portafortuna Radio Crc? Assolutamente sì, infatti non ci ho pensato due volte a rinnovare l’accordo con voi. Già un mese e mezzo fa ho subito azionato il rinnovo con voi, perché sono consapevole che siete stati una brillante radio del Napoli».  

«Sazio De Laurentiis? Io per 40 anni con 400 film non ha mai avuto un insuccesso, ho sempre vinto e stravinto: uscivamo a Natale con tanti film in concorrenza, arrivavamo sempre tra i primi tre. Io sono sempre affamato: non si deve creare la noia della continuità, ma la primizia e l’incoscienza dell’imprevisto».

«Champions? Non posso promettere nulla. Il Napoli c’è, è forte e crescerà sempre di più. Abbiamo due problemi importanti ora, però, ovvero il centro sportivo e lo stadio: due tasselli che porteranno via fatica, denaro ed investimenti. Per il centro sportivo dobbiamo assolutamente iniziare i lavori a settembre, perché dobbiamo lasciare Castel Volturno: Coppola è stato fin troppo gentile. Non è facile individuare il territorio.»

Sullo stadio Maradona:

«C’è un problema fondamentale: se vogliamo competere con le squadre più importanti del mondo non possiamo avere una distanza così colossale dal campo di calcio. A Napoli abbiamo la fortuna di avere un pubblico che vale il dodicesimo, tredicesimo e quattordicesimo uomo in campo: se fosse vicino al campo sarebbe anche il ventesimo. Io sto studiando i costi per la riattivazione del terzo anello e per prevedere 45 salottini».

«Rivoluzione culturale nel calcio? Mi trovo spesso a discutere con bravissimi direttore generali ed amministratori delegati, ma che non sono i proprietari. Se fossi tutti proprietari intorno al tavolo, le cose cambierebbero immediatamente. Se è indebitato addirittura il calcio inglese, che è il più ricco del mondo, vuol dire che c’è qualcosa che non funziona. Bisognerebbe far sedere Ceferin, Infantino e Gravina, individuare cosa non funziona e cambiarlo.»

«Conte? State sereni, Conte è un grandissimo allenatore ed un uomo straordinario, che mi meraviglia sempre di più. Questa mattina andrà probabilmente a fare una preghiera per il piccolo Daniele e questo mi ha riempito di gioia. Non mettiamo carne a cuocere: ha un contratto di tre anni. Martedì andremo dal Papa, non ho voluto dirlo prima ai ragazzi.»

«Crc nel nuovo centro sportivo? Facciamo una postazione radiofonica e la progettiamo insieme. Poi dovremmo fare anche uno studio televisivo».

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