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Allo stadio U-Power di Monza sembrava di essere a Fuorigrotta, tanti i napoletani di Lombardia (Il Giornale)

Tra le «tante cose che a Napoli non si possono fare» c’è anche prendere un biglietto per l’interdetta trasferta in Brianza

Allo stadio U-Power di Monza sembrava di essere a Fuorigrotta, tanti i napoletani di Lombardia (Il Giornale)
Napoli supporters wave a Jolly Roger pirate flag as they cheer their team prior to the Italian Serie A football match between AC Monza and SSC Napoli at the Brianteo Stadium in Monza, northern Italy, on April 19, 2025. Piero CRUCIATTI / AFP

Allo stadio U-Power di Monza sembrava di essere a Fuorigrotta, tanti i napoletani di Lombardia (Il Giornale)

Il Giornale scrive di Monza-Napoli 0-1 e si sofferma anche sullo stadio tinto d’azzurro nonostante il divieto di trasferta per i residenti in Campania. Ma ovviamente sono talmente tanti i napoletani di Lombardia che il divieto ha avuto zero ripercussioni sull’apporto del pubblico.

Scrive Il Giornale con Stefano Arosio:

Galliani in tribuna c’è, De Laurentiis no, ma sin lì era stata la sua replica ai maldipancia di Conte a fare rumore. «Certe parole creano disagio», era stata la risposta del presidente alla constatazione contiana che «certe cose a Napoli non si possono fare». Tra queste, anche prendere un biglietto per l’interdetta trasferta in Brianza, sebbene poi allo U-Power sia sembrato di essere a Fuorigrotta, tanti i napoletani di Lombardia a colorare d’azzurro lo stadio. Alla fine, così, il ruggito è stato ancora di Conte che acciuffa l’Inter e l’ultima parola su De Laurentiis: «A Napoli sto benissimo: chi mi prende sa che porto aspettative e crescono le ambizioni. Io posso fare da garante su tutto, ma non sono stupido, se non ci sono i mezzi necessari per fare questo». 

Il Napoli a Monza chiude da provinciale, da Conte espressioni eccessive (Gazzetta)

L’editoriale della Gazzetta dello Sport è incentrato sul duello scudetto tra Inter e Napoli. Ovviamente si sofferma sulle parole di Conte e sulla prestazione di Monza.

Scrive Arianna Ravelli:

Napoli che fatica fino all’ultimo contro il Monza già condannato, chiude sui gomiti difendendo l’1-0 come fosse lei la provinciale, ed è scosso da profonde inquietudini interne (breve riassunto: Antonio Conte, scottato dall’infortunio di Neres, risente bruciare la ferita dell’addio di Kvara e mette a nudo i supposti limiti della società, De Laurentiis gli risponde pubblicamente dopo un lungo silenzio tra i due, l’allenatore rilancia con alcune espressioni eccessive), ma nonostante tutto non si arrende.

Inter a Bologna con il massimo della pressione, quindi, ma con la consapevolezza della propria forza corroborata dalla qualificazione esaltante contro il Bayern e con qualche sorriso spuntato davanti alla tv per le debolezze altrui: perché il Napoli ci ha messo 72 minuti a domare il Monza e non per caso c’è riuscito con il suo uomo migliore (McTominay al nono gol stagionale in A), a dimostrazione che i ragionamenti sul calendario e le sfide facili o difficili a questo punto dell’anno sono scritti sulla sabbia e le trappole possono nascondersi nei campi più impensati, e perché il Barcellona avversario in semifinale di Champions ce ne ha messi addirittura 98 (e c’è voluto un rigore di Raphinha) per battere il Celta Vigo dal quale ha preso comunque tre gol, a dimostrazione di una difesa perforabile (e vedremo le condizioni di Lewandowski). 

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