Alla Gazzetta: «Milan senza equilibrio, la qualità la puoi mettere quando comandi il gioco, ma se sei obbligato a rincorrere, diventa difficile»

Fabio Capello commenta la sconfitta del Milan in Champions sul campo del Feyenoord. Un 1-0 frutto anche di una papera di Maignan. Ma la responsabilità ricade su tutta la squadra. Conceiçao aveva messo in campo tutta la qualità a disposizione, il risultato è deludente però.
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Capello critica Conceiçao: «La qualità la puoi mettere quando comandi il gioco»
«Non era una trasferta facile e il Milan l’ha sofferta, offrendo una brutta prestazione. Lasciatemelo dire: forse in Italia è stata un po’ sottovalutata alla vigilia la sfida».
Dal Milan non ci si doveva aspettare un po’ più di qualità?
«La partita è stata indirizzata e complicata dal clamoroso errore di Maignan dopo appena tre minuti. Da lì in poi il piano tattico ha sorriso al Feyenoord, che ha potuto chiudersi per ripartire in velocità, sfruttando anche il naturale disequilibrio di un Milan schierato con quattro giocatori offensivi più Reijnders. La qualità la puoi mettere quando comandi il gioco e apri spazi, ma se invece le tue stelle sono obbligate a correre più all’indietro che in avanti, allora vanno in difficoltà».
Il risultato è ribaltabile al ritorno?
«Ovviamente sì. Ma servirà innanzitutto più rabbia. Il Milan di Rotterdam è stato troppo morbido quando c’era da battagliare».
Parliamo delle quattro stelle rossonere: cominciamo da Leao.
«Ha sempre sbagliato la scelta, il tocco o il cross, non incidendo alla fine».
Joao Felix non è riuscito a dare fantasia alla squadra.
«Per lui vale lo stesso discorso di Pulisic. Se calciatori di grande qualità, ma leggerini, sono costretti a rincorrere più che a giocare la palla, poi soffrono».
E Gimenez.
«Per un attaccante con le sue caratteristiche i rifornimenti sono indispensabili e a Gimenez non ne sono arrivati».
Nel complesso l’impronta di Conceiçao si sta vedendo in qualche modo o ancora il Milan è alla ricerca di un’identità?
«Conceiçao qualche risultato l’ha fatto, come la vittoria della Supercoppa in Arabia o il passaggio del turno in Coppa Italia contro la Roma, ma io di gioco ne ho visto ancora poco. La squadra resta legata più che altro alle giocate dei singoli e fatica a muoversi come un blocco unico. Ma così diventa dura trovare continuità di rendimento…».