Sulla Gazzetta. Il Milan non fa quello che chiede il suo allenatore. Theo e Leao inaccettabili, anche Fonseca li aveva aveva sostituiti e alla fine è servito a poco

Fabio Capello sulle pagine della Gazzetta commenta la partita del Milan e il brutto alterco tra Conceiçao e Calabria. Secondo l’ex allenatore, il nervosismo del portoghese è figlio di uno scarso feeling con il gruppo. La squadra non lo segue e non agisce secondo i dettami del proprio allenatore.
Capello: “Il Milan non fa quello che chiede Conceiçao”
Scrive Capello:
Non è normale vedere un allenatore scagliarsi in quel modo, davanti a tutti, contro un suo calciatore. L’episodio sia il sintomo di un’evidente tensione e, soprattutto, di un nervosismo eccessivo del tecnico. Perché Conceiçao è così su di giri? Io credo che tutto nasca dalla difficoltà del portoghese a farsi seguire dalla squadra. Il Milan non fa quello che chiede il suo allenatore: pressa poco quando perde palla, non è aggressivo, non ha la rabbia e la volontà agonistica per vincere le partite.
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Poi allarga la riflessione anche a Theo e Leao:
Oggi è una squadra di reazione più che di azione. Il gioco latita, se non prende il primo schiaffo fatica a svegliarsi. Anche ieri, la rimonta è arrivata più di impeto che di qualità, grazie anche alla grinta di un trascinatore come Pavlovic, vera nota positiva della giornata. Gli uomini più dotati – Theo e Leao -, invece, non erano più in campo. Sostituiti all’intervallo dopo 45’ inaccettabili sotto ogni punto di vista, a cominciare dall’atteggiamento. Ma anche Fonseca aveva fatto qualcosa di simile e alla fine è servito a poco.
Aggiungo che se due allenatori hanno lo stesso problema, il dubbio non è solo sulla serietà della questione, ma anche sulle reali possibilità di risolverla.