Lo racconta la Süddeutsche: offerta di Cvc per centralizzare i diritti tv. La Fis ha detto subito no, scatenando la reazione degli atleti

Si chiama “Progetto snow”. E’ nell’oggetto della lettera Strettamente confidenziale” ricevuta il 30 novembre da Johan Eliasch, presidente dell’Associazione mondiale sci e snowboard, la Fis. Non è più così confidenziale perché ne scrive la Süddeutsche Zeitung.
“La Fis che da quasi due anni cerca disperatamente di convincere le sue associazioni nazionali ad un nuovo modello di marketing che dovrebbe portare più soldi, all’improvviso si è trovata sul tavolo un’offerta potenzialmente molto redditizia: 400 milioni di euro in anticipo, più la prospettiva di enormi incassi nei prossimi anni”. “Un’offerta che non può rifiutare”, secondo il giornale tedesco. Fatta da “uno degli investitori più grandi e rispettati al mondo nel settore del private equity: il fondo CVC. Un grandissimo antipasto che farebbe leccarsi le dita molti sportivi”.
Ovviamente al centro ci sono i diritti tv, che nei piani di Eliasch le federazioni nazionali di sci non dovrebbero più commercializzare ciascuna per sé, ma centralmente tramite la Fis. Secondo la SZ il “Progetto Neve”, potrebbe portare la lotta per il potere che infuria nel mondo degli sport invernali da circa due anni ad un punto critico.
Il mondo dello sci si è spaccato, gli atleti i fondi li vogliono
“L’offerta sembra un prato dove fioriscono i più bei sogni di marketing. CVC conserverebbe tutti i media, le sponsorizzazioni, i diritti digitali e altri diritti di tutte le associazioni nazionali in un’unica società. Il valore di questa costruzione è stimato in due miliardi di euro. Un valore considerevole per gli sport invernali. Le associazioni di sport invernali deterrebbero quindi l’80% dell’azienda, il 20% verrebbe acquisito da CVC e dai suoi finanziatori: questa quota costerebbe loro 400 milioni di euro. I partner potrebbero distribuire immediatamente tra loro 375 milioni di euro. Tutto questo potrebbe essere risolto già nel marzo 2025″.
Utilizzando una strategia simile, secondo CVC, la Formula 1 ha quadruplicato i proventi ai team dal 2006 al 2017, e li ha raddoppiati in altri sport. Gli esperti del settore stimano che le associazioni nazionali guadagnerebbero circa il 20% in più rispetto a prima”.
Ma “c’è molta ambiguità intorno all’offerta di CVC: lascia aperta la questione di come esattamente un investitore che finora ha lasciato tracce appena visibili in inverno voglia trasformare uno sport così prospero”.
Ma soprattutto, la Fis, appena due giorni dopo la ricezione dell’offerta, l’ha rifiutata. “Un rifiuto da parte di un investitore va benissimo, ma due giorni dopo la ricezione?”, si chiede la SZ. “E dopo quale consultazione o addirittura coordinamento con le associazioni aderenti alla Fis? E cosa preoccupa un uomo d’affari come Eliasch, che ha iniziato la sua carriera nel settore del private equity negli anni ’80, riguardo alla prospettiva di più soldi? Forse che la CVC non promette più solo alla Fis, ma anche alle associazioni nazionali il controllo sul nuovo business miliardario? O viceversa: qualcuno teme una perdita di controllo e potere?”
Le associazioni hanno immediatamente protestato formalmente, ed è “impressionante l’elenco di circa tre dozzine di atleti di sport invernali che hanno firmato: dagli attuali vincitori assoluti della Coppa del mondo alpino Shiffrin e Odermatt, all’ex vincitore assoluto Alexis Pinturault e Lara Gut-Behrami, fino a Federica Brignone, Aleksander Aamodt-Kilde, Daniel Yule, Loic Meillard, Clément Noël, Henrik Kristoffersen, Manuel Feller e Linus Straßer, Sofia Goggia, Lucas Braathen”.
Un insider che ha familiarità con gli eventi dice: “Si preannuncia come una resa dei conti”.